Alla luce del dibattito in corso a livello europeo sulla necessità di evitare l’adozione di misure unilaterali come tasse/corrispettivi che potrebbero mettere in pericolo la solidarietà energetica Ue
Stop alla consultazione Arera sull’introduzione di una neutrality charge italiana a copertura dei costi del servizio di ultima istanza gas. L’Authority ha infatti comunicato che “alla luce del dibattito in corso a livello europeo sulla necessità di evitare l’adozione di misure unilaterali come tasse/corrispettivi che potrebbero mettere in pericolo la solidarietà energetica e vanificare gli sforzi per la diversificazione delle fonti di approvvigionamento, non intende dare seguito al documento per la consultazione”.
TUTTO HA INIZIO NEL 2022
Tutto comincia nel 2022 quando la Germania ha dovuto dire stop all’import di gas dalla Russia e al contempo dare il via a una frenetica corsa all’acquisto del combustibile, già molto caro sui mercati internazionali. Questo garantì un riempimento degli stoccaggi ma lasciò un conto di quasi 10 miliardi di euro da pagare.
UN ‘SOVRAPPREZZO’ DI 1,86 EURO
Per recuperare la perdita, Berlino autorizzò il supervisore dei suoi mercati del gas, Trading Hub Europe, di aggiungere un sovrapprezzo alle vendite di gas per far sostenere i costi ai consumatori. Ma anche ai vicini della Germania. Tutto il gas importato attraverso i tubi tedeschi avrebbe sopportato dunque un sovrapprezzo a 1,86 euro per MWh, un aumento di prezzo di almeno il 5% agli attuali prezzi all’ingrosso del gas.
PAESI DELL’EUROPA CENTRALE SUL PIEDE DI GUERRA
A sollevare la questione erano stati quattro paesi europei guidati dalla Repubblica ceca (Austria, Ungheria e Slovacchia) lo scorso 20 febbraio, come riportato dal Financial Times. A loro giudizio la misura era da considerare “ingiusta” e da considerare un ostacolo al passaggio dal gas russo rendendo le alternative più costose, e aggiungendo che la questione sarebbe dovuta essere una discussa e risolta alla riunione dei i ministri dell’energia dell’Ue.
Questi paesi, per lo più senza sbocco sul mare, aggiungevano infatti che la loro incapacità di costruire terminali di Gnl aumentava i loro problemi, e la tassa di transito tedesca limitava la loro capacità di accedere al gas norvegese e al Gnl del Nord Europa.
ACER INCARICATA DI INDAGARE SUI POSSIBILI RISVOLTI DELLA DECISIONE TEDESCA
La Commissione europea ha chiesto qualche mese fa all’autorità di regolamentazione energetica dell’Ue Acer di esaminare se la tariffa aggiuntiva imposta dalla Germania alle sue esportazioni di gas naturale possa distorcere o meno il mercato unico comportando una possibile violazione delle regole di concorrenza secondo quanto riferito da Reuters.
LA DECISIONE DI ARERA
Da qui la decisione di Arera di porre in consultazione uno schema di regolamentazione che avrebbe dovuto portare all’adozione di un provvedimento a decorrere dall’1 aprile 2024, presso tutti i punti di uscita della rete di trasporto nazionale, inclusi i punti di interconnessione con l’estero, sul modello della Neutrality Charge tedesca.
La misura italiana prevedeva un sovrapprezzo di 2,19 euro per MWh con la possibilità di un aggiornamento con cadenza annuale (la prima volta entro dicembre 2024) sulla base di mutamenti del contesto politico/economico e/o di revisioni delle stime di copertura dei costi del servizio di stoccaggio di ultima istanza per un totale di 4,8 miliardi di euro.
IN CASO DI RIVALUTAZIONE DEL TEMA ARERA PRONTA A INTERVENIRE DI NUOVO
In ogni caso, “laddove, anche in esito all’evoluzione del dibattito europeo, dovesse emergere l’opportunità di rivalutare il tema in oggetto, verranno garantite tempistiche coerenti con le esigenze espresse dai partecipanti alla consultazione relative alla necessità di conoscere con congruo anticipo la valorizzazione di tutti i corrispettivi tariffari al fine di adeguare in maniera efficiente i sistemi gestionali e le offerte commerciali”, ha concluso Arera.