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Consumi

Gas, crescono i consumi a settembre. Si contrae la produzione nazionale

Import gas a +2% grazie al Gnl, produzione nazionale a -15%. Boom del combustibile blu nel termoelettrico (a discapito del carbone)

Dopo il segno più di agosto, crescono i consumi di gas in Italia anche a settembre, complice il maggior utilizzo del combustibile nel termoelettrico per compensare il calo del carbone. Ma scende anche, e in modo vistoso la produzione nazionale. È quanto emerge dalle elaborazioni di REF-E pubblicate da Quotidiano Energia.

CRESCONO IN CONSUMI DI GAS SOPRATTUTTO NEL SETTORE TERMOELETTRICO

“A settembre i consumi di gas naturale in Italia hanno fatto registrare un aumento di circa il 2% rispetto allo stesso mese del 2018. In termini assoluti, i prelievi nel mese appena concluso, registrati sulla rete Snam, sono stati pari a 4.491 milioni di standard metri cubi (Smc) contro i 4.402 milioni di Smc di settembre 2018. Questo aumento è stato determinato da una maggiore domanda di gas naturale a scopo termoelettrico, assestatasi sui 2.298 milioni di Smc (+114 milioni di Smc rispetto a settembre 2018), mentre i prelievi residenziali e industriali sono risultati sostanzialmente in linea con quelli di settembre 2018 (rispettivamente pari a 1.096 milioni di Smc e 1099 milioni di Smc)”.

IN CALO IL CARBONE

Secondo REF-E il maggior consumo di gas registrato è da attribuire proprio al “minore apporto in fase di generazione da parte degli impianti a carbone (per motivi di competitività legati principalmente ai prezzi della CO2)”.

DRASTICA CONTRAZIONE DELLA PRODUZIONE NAZIONALE: -15%

Male, invece, la produzione di gas interna: l’offerta totale italiana “è diminuita del 15%, totalizzando 352 milioni di Smc circa”, osserve REF-E, portando dunque a un aumento dell’import dall’estero pari al +2% a quota 5.470 milioni di Smc.

GIACENZA STOCCAGGI A QUOTA 17,3 MILIARDI DI SMC

“Le immissioni nelle infrastrutture di stoccaggio hanno fatto invece registrare un valore di circa 1.112 milioni di Smc. La giacenza totale cumulata alla fine del mese si attesta sui 17,3 miliardi di Smc (compresi i 4,48 miliardi di Smc di stoccaggio strategico), ovvero circa 0,4 miliardi di Smc in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno”, si legge ancora.

CALA L’IMPORT VIA GASDOTTI, IN POSITIVO SOLO IL TARVISIO (DOVE ARRIVA IL GAS RUSSO)

Nello specifico, prosegue il REF-E “le importazioni via gasdotto sono risultate in sensibile diminuzione (-8,5%), con un volume aggregato su tutti i punti di entrata di circa 4.328 milioni di Smc. La situazione relativa alle importazioni di gas presso i punti di entrata alla rete nazionale ha visto una diminuzione del gas algerino in ingresso a Mazara del Vallo (741 milioni di Smc, -23% circa rispetto a settembre 2018), del gas proveniente dal Nord Europa in ingresso a Passo Gries (599 milioni di Smc, -27% circa rispetto a settembre 2018) e del gas libico in arrivo presso Gela (444 milioni di Smc, -13% circa rispetto a settembre 2018). In aumento, invece, le importazioni di gas russo in ingresso a Tarvisio (2.544 milioni di Smc, +4% circa rispetto a settembre 2018).

È BOOM PER L’IMPORT DI GNL

“In aumento di circa l’81% rispetto a settembre 2018 l’apporto di Gnl immesso in rete tramite le strutture di rigassificazione, pari a 1.114 milioni di Smc. In particolare, il maggiore apporto proviene soprattutto dall’impianto di Livorno (223 milioni di Smc, rispetto all’inattività di settembre 2018), seguito da quelli di Panigaglia (234 milioni di Smc, +147 milioni di Smc rispetto ad settembre 2018) e Rovigo (685 milioni di Smc, +141 milioni di Smc rispetto ad settembre 2018)”, ha concluso l’analisi del REF-E.

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