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Gasdotti Idrogeno

Gas: Kiev non vuole Nord Stream 2. Rete ucraina “collaudata e affidabile”

Il Nord Stream 2 non serve. Lo sostiene il ministro dell’Energia ucraino Ihor Nasalyk che candida l’Ucraina al ruolo di hub per l’Europa meridionale. Ma secondo uno studio della Arthur D. Little da Nord Stream 2 benefici per 5,15 mld di euro in tutta l’Ue

 

La costruzione del gasdotto Nord Stream 2 non è necessaria per garantire approvvigionamenti di gas all’Europa. È l’opinione espressa dal ministro dell’Energia ucraino Ihor Nasalyk, riportata dall’agenzia di stampa polacca Pap, secondo il quale risulta inutile anche la realizzazione dell’altra grande opera di trasporto del combustibile attraverso un tubo al di sotto del Mar Nero, il Turkish Stream, che vede coinvolte Mosca e Ankara.

Il ragionamento di Nasalyk sul gasdotto progettato da Russia e Germania per aggirare l’Ucraina, la Polonia e gli altri paesi della regione e fornire combustibile direttamente nel cuore del Vecchio Continente, è molto semplice: il sistema di trasporto del gas ucraino è “collaudato e affidabile” e la dimostrazione arriva dalla recente risposta al problema della ristrutturazione del Nord Stream 1 da parte della russa Gazprom, costretta a deviare gran parte delle forniture verso l’Europa proprio attraverso l’Ucraina.

nord stream 2Il ministro ha ricordato che Kiev non era contrattualmente obbligata ad aumentare il transito, ma ha comunque “gestito tutti gli ordini da Gazprom trasmettendo più gas. Abbiamo dimostrato – ha aggiunto Nasalyk – che il nostro sistema è in grado di reggere qualsiasi quantità diretta verso l’Europa e che siamo una buona e comprovata via di trasferimento”. Il gasdotto Nord Stream 2 dovrebbe fornire circa 55 miliardi di metri cubi di gas naturale all’anno facendo transitare i flussi sotto il Mar Baltico e bypassando Polonia, Estonia, Lettonia e Ucraina. Tutti paesi si oppongono al progetto che dovrebbe essere completato entro la fine del 2019.

L’ Ucraina intende fornire gas all’Europa meridionale

Nasalyk ha chiarito che l’intenzione dell’Ucraina è quella di trasformarsi in un hub del gas per l’Europa meridionale e che il nuovo interconnettore gas progettato con la Polonia è da considerarsi come parte importante del progetto: “Consideriamo il nuovo progetto non solo come un modo per importare gas verso l’Ucraina, ma anche un modo per fornire gas ai paesi Cesec”, ha dichiarato il ministro riferendosi alla Central and South-Eastern European Gas Connectivity, un’iniziativa lanciata nel 2015 da Austria, Bulgaria, Croazia, Croazia, Grecia, Ungheria, Italia, Romania, Slovacchia e Slovenia e successivamente ampliata per includere Ucraina, Moldova, Serbia, Macedonia, Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo e Montenegro.

Snam gasSecondo Nasalyk, non ci sono “ritardi da parte ucraina” nei piani di realizzazione dell’interconnessione: l’attuale collegamento tra i due paesi ha una capacità di trasporto di diversi miliardi di metri cubi all’anno di gas in direzione Ucraina-Polonia e di circa 1,5 miliardi di metri cubi in senso inverso. La società statale energetica polacca PGNiG utilizza questo collegamento per vendere gas ai clienti ucraini. Nel 2019 o al massimo nel 2020 si prevede che il nuovo collegamento sarà pronto con una capacità di trasmissione di 5-8 miliardi di metri cubi all’anno in entrambe le direzioni. Da parte polacca, il progetto richiede un rafforzamento del sistema di trasmissione. Sul versante ucraino, richiede la costruzione di un nuovo gasdotto lungo circa 100 chilometri.

Secondo studio Arthur D. Little da Nord Stream 2 benefici per 5,15 mld di euro a Ue

Il beneficio economico totale per l’Unione europea rappresentato dalla realizzazione del gasdotto Nord Stream 2 è quantificabile in 5,15 miliardi di euro. È quanto rileva il rapporto della Arthur D. LittleThe economic impact to Europe of the Nord Stream 2 Project” che analizza gli effetti economici del progetto, rilevando come l’investimento alla fine di luglio 2017, abbia creato 31 mila posti di lavoro a tempo pieno nell’Ue in cinque anni, con un aumento del Pil di 2,25 miliardi di euro in vari settori industriali.

Nordstream 2L’obiettivo dello studio, commissionato da Nord Stream 2, è comprendere gli impatti diretti, indiretti e indotti del progetto sull’economia europea e sui paesi in cui sono in corso di realizzazione investimenti e prende in considerazione tutti gli impegni finanziari realizzati fino alla fine di luglio 2017, pari a 4,4 miliardi di euro della spesa totale e in conto capitale del progetto (Capex) pari a 8 miliardi di euro.

Gli effetti più evidenti sono riscontrabili nei paesi in cui si svolgono importanti attività di costruzione legate ai progetti come Russia, Germania, Finlandia e Svezia; nei paesi tradizionalmente associati all’industria petrolifera e del gas offshore che ospitano la maggior parte dei fornitori di servizi come- Paesi Bassi, Regno Unito, Norvegia e Italia; e presso la sede centrale del committente del progetto e di altri fornitori internazionali di servizi. “In un momento in cui l’industria petrolifera e del gas sta attraversando un periodo di tagli e licenziamenti, questo rapporto dimostra in modo trasparente i benefici dei grandi progetti di infrastrutture energetiche come Nord Stream 2”, ha ammesso Michael Kruse, socio della Arthur D. Little Energy & Utilities Practice.

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