Il progetto SeaEra, in Giappone, prevede la produzione su un’infrastruttura “galleggiante” di idrogeno verde, da utilizzare come combustibile per le navi
Quattro aziende giapponesi hanno raggiunto un accordo per collaborare alla realizzazione di un’infrastruttura “galleggiante” (floating) per l’idrogeno verde, ottenuto cioè a partire da fonti di energia rinnovabili.
Il progetto si prefigge sia di contribuire al raggiungimento dell’obiettivo di decarbonizzazione al 2050 del Giappone, sia di sviluppare un combustibile “pulito” per le navi, in alternativa a quelli fossili attualmente utilizzati.
LE AZIENDE COINVOLTE
Le quattro aziende coinvolte nel progetto sono Nihon Shipyard, che si occupa di cantieristica navale; MOL Techno-Trade, attiva nel trading di prodotti petroliferi; il produttore di gas naturale Taiyo Nippon Sanso; e infine la società ingegneristica Kobelco Eco-Solutions.
IL PROGETTO SEAERA
Il nome del progetto è SeaEra e prevede la produzione da elettricità rinnovabile di idrogeno su una nave; l’idrogeno verrà poi utilizzato come carburante per il trasporto marittimo. La fase di esame del progetto inizierà il prossimo aprile.
LE PREVISIONI SULLA DOMANDA DI IDROGENO
Secondo le stime delle autorità giapponesi, entro il 2050 la domanda nazionale di idrogeno arriverà a 20 milioni di tonnellate all’anno.
IDROGENO PER IL TRASPORTO MARITTIMO
Le aziende coinvolte nel progetto hanno fatto sapere che l’idrogeno sarà di aiuto nella riduzione delle emissioni di gas serra generate dal settore giapponese del trasporto marittimo. Il gas verrà impiegato come carburante nelle navi che percorrono brevi distanze.
GLI ALTRI PROGETTI SULL’IDROGENO
Oltre a SeaEra, MOL Techno-Trade è coinvolta in un altro progetto sull’idrogeno: un traghetto per il trasporto passeggeri alimentato con questo gas nel mare interno di Seto.
Kobelco Eco-Solutions, il cui azionista di maggioranza è il produttore giapponese di acciaio Kobe Steel, ha invece sviluppato un generatore di idrogeno e ossigeno ad elevata purezza.
Taiyo Nippon Sanso, infine, ha realizzato stazioni di rifornimento di idrogeno in Giappone e ha collaborato con la società chimica Showa Denko allo sviluppo di una tecnologia per la produzione di idrogeno dall’ammoniaca per l’impiego nei veicoli a celle a combustibile.