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Gnl, le ambizioni russe non sono più un sogno

Il progetto Yamal Lng di Novatek rappresenta un vero e proprio spartiacque per l’industria degli idrocarburi del paese facendolo rientrare nella partita del Gas naturale liquefatto dominata da Usa, Qatar e Austrialia

 

Il primo via libera a un carico di Gas naturale liquefatto (Gnl) prodotto dallo stabilimento Yamal Lng di Novatek in Siberia è arrivato nei primi giorni del mese di dicembre. Il numero uno dell’azienda privata russa Leonid Mikhelson, raccontano le cronache, ha provato un moto di orgoglio quando Vladimir Putin ha salutato il progetto da 27 miliardi di dollari di Novatek come un “passo estremamente importante” per il paese. Per anni, infatti, il progetto Yamal Lng era stato considerato troppo difficile da realizzare, per la sua collocazione nell’Artico russo, e non redditizio in un paese in cui le esportazioni di gas sono dominate da colossi di Stato del calibro di Gazprom. Per capire l’importanza dell’infrastruttura basta rileggere le parole del presidente Vladimir Putin che ha elogiato “coloro che si sono assunti l’onere di portare avanti questo progetto” e  “hanno rischiato” dimostrando “di avere ragione e di aver ottenuto dei risultati”. Un rimprovero pungente pronunciato alla presenza dei numeri uno delle altre aziende energetiche russe come Alexei Miller di Gazprom e Igor Sechin di Rosneft, durante la cerimonia di apertura dell’impianto, per esaltare il fatto che si tratta di un’iniziativa che “assicura il futuro della Russia, il futuro della sua economia”.

Nord StreamUna svolta per l’economia russa

Il lancio di Yamal Lng – nei tempi e nel budget previsto – è in effetti un momento di svolta per l’industria russa degli idrocarburi, il cuore pulsante dell’economia del paese. Le osservazioni del Presidente Putin costituivano anche un monito per i produttori di altri paesi che si sono presentati più rapidamente sul mercato del Gas naturale liquefatto. Yamal Lng “è un’ulteriore conferma dello status della Russia come una delle principali potenze energetiche del mondo”, ha detto Putin ai suoi numeri uno dell’energia. “E naturalmente, il numero di progetti così promettenti deve essere aumentato”, ha di fatto ordinato il capo di Stato russo.

Domanda mondiale di Gnl è raddoppiata nell’ultimo decennio, raggiungendo i 258 milioni di tonnellate lo scorso anno

Le parole di Putin non sono in effetti campate in aria. La domanda mondiale di Gnl è più o meno raddoppiata nell’ultimo decennio, raggiungendo i 258 milioni di tonnellate lo scorso anno. Il suo stato liquido consente di spedirlo senza la necessità di costosi gasdotti, e i livelli relativamente bassi di carbonio che il gas emette lo rendono una scelta popolare per i paesi che cercano di ridurre l’uso del carbone. Queste caratteristiche hanno reso il Gnl una minaccia alla posizione dominante della Russia sul mercato europeo del gas, ma Mikhelson e Putin hanno cercato di trasformarlo in un vantaggio. La Russia è tradizionalmente un attore fondamentale nel settore del gas naturale grazie alla fitta rete di gasdotti sovietici di Gazprom che alimentano l’Europa. Il paese punta ora a una quota del 15-20% del mercato globale del Gnl, dominato invece da produttori quali Stati Uniti, Qatar e Australia. Mikhelson, che ha combattuto per anni contro le sanzioni occidentali e le condizioni meteorologiche estreme per realizzare il progetto di produzione di Gas naturale liquefatto più settentrionale del mondo, ritiene che l’obiettivo sia raggiungibile entro il 2020. Tanto da essersi lanciato in frasi del tipo: “A partire da oggi, il numero di persone che non hanno mai sentito parlare di noi diminuirà drasticamente. Il gas russo sarà commercializzabile a livello mondiale”.

Per il futuro si pensa all’Artic LNG 2. E Fitch alza il rating di Novatek

Nei prossimi anni è prevista la realizzazione di un secondo progetto nelle vicinanze – l’Artic LNG 2-. La francese Total e la cinese CNPC detengono entrambe una partecipazione del 20 per cento nel progetto Yamal LNG e stanno discutendo la possibilità di partecipare allo sviluppo del nuovo impianto. La settimana scorsa l’agenzia di rating Fitch ha alzato la valutazione di Novatek da triplo B meno a triplo B, citando proprio “l’avvio del progetto Yamal LNG” come cruciale per la nuova quotazione. Soddisfare queste ambizioni, tuttavia, non sarà semplice. Le sanzioni occidentali limitano i finanziamento all’estero necessari per renderli redditizi, conferendo ai potenziali partner stranieri un motivo di preoccupazione. Anche i progetti rivali in altri paesi contribuiscono a ridurre la domanda. “Assicurare contratti a lungo termine e finanziare nuovi progetti GNL in queste circostanze è una sfida”, ha detto Fitch nel rapporto stilato questa settimana, aggiungendo che le sanzioni hanno reso il progetto “ancora più una sfida per la Russia”.

La rotta artica dovrebbe ridurre del 30% i costi di invio del Gnl

Mosca già dispone di alcuni impianti Gnl nelle isole dell’Estremo oriente di Sakhalin. Ma il progetto Yamal di Novatek offre una maggiore produttività e un accesso più facile all’Europa. La prima spedizione è stata inviata nel Regno Unito. Mikhelson ha dichiarato che i più potenti rompighiaccio mai realizzati dovrebbero consentire la spedizione di Gnl dall’impianto di Yamal verso l’Asia attraverso la rotta settentrionale, cioè attraverso l’Artico, durante tutto l’anno. Ciò ridurrebbe del 30% il costo dell’invio di gas verso mercati quali Cina, Giappone e Corea del Sud. “È solo una questione di tempo utilizzare questa rotta per 12 mesi l’anno”.

GNLEntro il 2023 al via il nuovo impianto Baltic Lng nella regione di Leningrado

Altra novità recente è rappresentata dall’impianto di liquefazione del gas Baltic Lng che si trova nella regione di Leningrado. Secondo il presidente di Gazprom, Aleksej Miller, che ne ha parlato nel corso di un incontro con il governatore della regione, Aleksander Drozdenko, la nuova infrastruttura dovrebbe entrare in funzione entro il 2023. Con un investimento di 9,5 miliardi di euro e una capacità di 10 milioni di tonnellate l’anno di produzione, il gas naturale liquefatto prodotto da Baltic Lng verrà esportato nei paesi dell’Oceano Atlantico, del Medio Oriente e dell’Asia Meridionale. La Russia, insomma, che fino a poco tempo fa sembrava in ritardo per entrare in gioco nel scacchiere del Gnl sembra stia recuperando velocemente.

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