Intanto, secondo quanto emerge dai dati del contatore Enea, al 31 agosto 2023 sono stati avviati 425.351 cantieri sul Superbonus 110%, per un totale degli investimenti ammessi a detrazione di oltre 85 miliardi di euro
Alle prese con l’esigenza di far quadrare in conti in vista della manovra di metà ottobre, il governo sta pensando, tra le altre cose, a una stretta ulteriore sulla cessione dei crediti e lo sconto in fattura dopo quello di febbraio scorso per quanto riguarda il Superbonus e le altre agevolazioni.
LA NADEF CHIARIRA’ LE INTENZIONI DEL GOVERNO
Presto, con la Nota di aggiornamento al Def prevista a fine mese, se ne saprà di più ma, come scrive Il Sole 24 Ore di oggi “a guardare gli ultimi numeri, ancora riservati, dell’agenzia delle Entrate, non è un caso che proprio questa mossa stia prendendo forma. Le misure varate tra l’autunno e l’inverno scorsi (il decreto Aiuti quater di novembre, la legge di Bilancio 2023 di dicembre e il decreto Cessioni di febbraio), di fatto, non stanno avendo l’effetto sperato: a fine agosto sono state registrate nel corso dell’anno quasi 20,7 miliardi di prime cessioni e sconti in fattura tra superbonus e altri bonus casa. Con questa progressione a fine anno sarà superata la soglia dei 30 miliardi”.
OLTRE 85 MLD DI INVESTIMENTI AMMESSI A DETRAZIONE AL 31/8
Intanto, secondo quanto emerge dai dati del contatore Enea, al 31 agosto 2023 sono stati avviati 425.351 cantieri (numero di asseverazioni) sul Superbonus 110%, per un totale degli investimenti ammessi a detrazione di oltre 85 miliardi di euro e un totale di investimenti per lavori conclusi ammessi a detrazione di 69,6 miliardi pari all’81,9% dei lavori realizzati. È quanto emerge dal contatore di Enea sul Superbonus 110%.
Scendendo più nel dettaglio, ad usufruire della misura sono stati 73.837 condomini per un totale di investimenti pari a 47,24 miliardi di euro (di cui 46,9 ammessi a detrazione) e un totale di lavori condominiali realizzati di 34,68 miliardi, il 73,9%.
Per quanto riguarda gli edifici unifamiliari si contano 236.473 asseverazioni per un totale di investimento di 27,77 miliardi (9 su 26,9 ammessi a detrazione) e un totale di lavori realizzati pari a 24,55 mld, vale a dire il 91% del totale.
Infine, 115.035 asseverazioni riguardano unità immobiliari funzionalmente indipendenti per un investimento complessivo di 11,33 miliardi e 10,33 miliardi di lavori realizzati pari al 93,3%.
Nel complesso l’investimento medio è stato pari 639,83 mila euro per i condomini, 117,43 mila euro per gli edifici unifamiliari e 98,49 mila euro per le unità immobiliari funzionalmente indipendenti.
SI VA VERSO UNA STRETTA, BONUS SOLO PER I REDDITI PIU’ BASSI
Per questi motivi l’intenzione dell’esecutivo è quella di tutelare solo i redditi più bassi sul Superbonus. Per il sottosegretario all’Economia, Federico Freni “‘una tutela per i redditi più bassi vuol dire circoscrivere ulteriormente l’applicazione non tanto del superbonus quanto della cessione’. ‘Deve tutelare chi i lavori non se li potrebbe permettere, non chi se li può permettere e magari così non li paga’. Il richiamo è al quoziente familiare, già introdotto per le villette nel 2023: quest’anno, infatti, per accedere alla maxiagevolazione al 90% è necessario rientrare nel tetto di reddito massimo di 15mila euro, calcolato in base al numero dei componenti del nucleo”, prosegue il quotidiano di Confindustria.
PROBABILE ANCHE UNA FORTE LIMITAZIONE ALLE ECCEZIONI
E infatti in questa strategia “potrebbe rientrare anche una forte limitazione alle molte eccezioni previste, in fase di conversione del Dl n. 11/2023, allo stop alle cessioni. Sono diversi i casi nei quali lo strumento del trasferimento di bonus è rimasto in vita: ad esempio, per il bonus barriere architettoniche (applicabile a un ampio ventaglio di lavori) e per gli interventi con un titolo edilizio presentato entro il 16 febbraio. (…) Per riequilibrare la forte riduzione del perimetro delle cessioni, l’idea è quella di rimettere le detrazioni al centro del sistema dei bonus. Per farlo bisogna evitare che, in alcune situazioni, gli sconti fiscali siano strutturalmente troppo pesanti per un reddito medio. La risposta potrebbe passare dalla riproposizione della misura che consente di spalmare i crediti 2022 in dieci annualità. Questo allungamento potrebbe andare anche oltre, fino alle quindici rate. Aumentano, infine, le chance della proroga della maxi agevolazione per i cantieri condominiali di superbonus attualmente aperti (quasi 12 miliardi). Secondo quanto circola in ambienti della maggioranza, il termine di fine dicembre per completare i lavori al 90 o al 110% potrebbe arrivare al 31 marzo 2024, ma vincolandolo a un Sal che potrebbe oscillare intorno al 60 o 70 per cento”, conclude il quotidiano.