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Energia

La penisola iberica? Ecco perché è una nuova superpotenza dell’energia Ue

Il mercato iberico dovrebbe mantenere i prezzi dell’energia molto al di sotto dei livelli, ad esempio, di Francia e Germania. Ma anche con contratti a lungo termine, come i contratti annuali per il 2024 e il 2025, si prevede che l’energia elettrica spagnola sarà molto più economica che in Francia e Germania.

La penisola iberica negli ultimi tempi ha scalato posizione come hub energetico europeo. È ben posizionata per competere con, o addirittura sostituire, l’attuale centro energetico del Vecchio Continente ubicato nel Nord Europa. E ciò grazie al fatto che Spagna e Portogallo possono contare su fattori come sole abbondante, forti venti e infrastrutture del gas mature, oltre a una vasta gamma di competenze industriali e manageriali. Con una fornitura di gas affidabile dal Nord Africa, prezzi dell’energia più bassi rispetto al resto d’Europa e e fonti rinnovabili, insomma, i due paesi della penisola iberica hanno tutte le carte in regola per diventare protagoniste della scena energetica. Ma andiamo per gradi.

SPAGNA SUPERSTAR NEL 2022

La Spagna è diventata il terzo esportatore di energia elettrica d’Europa nei primi tre trimestri del 2022, dietro solo a Svezia e Germania. Le ragioni principali di ciò, spiega Rystad Enegy in uno studio, sono state una forte carenza nella produzione di energia in Francia, da dove la Spagna importa normalmente energia, oltre al tetto massimo iberico sulla produzione di energia elettrica a gas (il cosiddetto ‘tope’). Ciò ha abbassato i prezzi dell’elettricità di Spagna e Portogallo rispetto alla Francia per gran parte di quest’anno e, a sua volta, ha reso le esportazioni di energia ancora più competitive.

PENISOLA IBERICA RESILIENTE ALLA CRISI

Il mercato iberico ha dimostrato, dunque, di essere resiliente durante la crisi energetica in quanto non dipendente dal gas russo. Con forniture di gas nazionali limitate, la penisola riceve la maggior parte del suo gas attraverso gasdotti dall’Algeria e attraverso contratti di importazione a lungo termine di gas naturale liquefatto (GNL). Si stima che le esportazioni di gas algerine verso la Spagna raggiungano i 14,6 miliardi di metri cubi nel 2022 mentre la capacità di rigassificazione di Spagna e Portogallo insieme rappresenta circa 68 miliardi di metri cubi all’anno, ovvero un terzo della capacità di rigassificazione totale dell’Europa. Una capacità di rigassificazione sufficiente consente a più fonti di gas di raggiungere il mercato del gas iberico. La regione ha importato circa 28 miliardi di metri cubi per i primi nove mesi del 2022, superando le importazioni totali dell’anno scorso, “il che ci porta a prevedere che le importazioni totali di GNL nella penisola iberica saliranno a circa 39 miliardi di metri cubi quest’anno”, ha sottolineato la società di ricerca.

LE PREVISIONI SONO PER UNA FORTE CRESCITA DELLA PRODUZIONE COMPLESSIVA DI ENERGIA

Si prevede che la regione vedrà una forte crescita della produzione complessiva di energia quest’anno e una crescita sostenuta negli anni a venire, trainata principalmente dalla massiccia espansione delle energie rinnovabili. Si prevede infatti che la quota di rinnovabili nel mix energetico iberico aumenterà dal 48% nel 2021 al 64% nel 2025 e al 79% nel 2030, ponendo la regione in prima linea nella transizione energetica europea, ha spiegato ancora Rystad Energy.

Per capire il successo iberico, la società di consulenza energetica ha studiato l’andamento dei prezzi dell’energia elettrica in Europa negli ultimi tre anni. Fino al 2021, i prezzi dell’energia iberica erano strettamente legati ad altri paesi europei. Sia l’aumento che la volatilità dei prezzi dell’energia elettrica sono stati estremi dalla seconda metà del 2021 e fino a giugno 2022 i prezzi iberici erano ancora vicini agli altri paesi. Tuttavia, dopo l’introduzione del limite di prezzo nel giugno 2022, l’effetto è stato chiaro: ad agosto, i prezzi dell’elettricità in Spagna erano in media di 155 euro per megawattora (MWh), mentre il resto dei paesi selezionati aveva prezzi due o tre volte superiore.

ANCHE I PREZZI RIMARRANNO BASSI

Da un punto di vista previsivo, il mercato iberico dovrebbe mantenere i prezzi dell’energia molto al di sotto dei livelli, ad esempio, in Francia e Germania. “L’energia scambiata per i prossimi mesi e anni è a un livello molto più basso in Spagna. Nel breve termine, i prezzi continueranno ad essere soppressi dal price cap sull’elettricità alimentata a gas, quindi per il prossimo inverno i prezzi non sono direttamente comparabili. Ma anche con contratti a lungo termine, come i contratti annuali per il 2024 e il 2025, si prevede che l’energia elettrica spagnola sarà molto più economica che in Francia e Germania. Il contratto annuale spagnolo 2024 è attualmente scambiato a 113 euro per MWh, più della metà del prezzo dell’equivalente francese a 270 euro per MWh. Ciò indica un vantaggio strutturale”, ha chiarito Rystad Energy.

“I prezzi a termine dell’energia relativamente bassi sono supportati da solidi fondamentali sottostanti – chiarisce ancora lo studio -. La Francia ha enormi sfide con la sua grande flotta nucleare e poche altre alternative per la produzione di energia, mentre la Germania lotterà per gli anni a venire per ridurre la sua dipendenza dal gas russo, tagliare la sua quota di carbone nel mix energetico e affrontare le chiusure nucleari complete. Iberia non ha nessuno di questi problemi. La Spagna non fa affidamento sul gas russo e la penisola iberica ha di gran lunga la più grande capacità di rigassificazione in Europa, oltre alle importazioni nordafricane, che insieme potrebbero fare della regione un hub europeo del gas. L’energia nucleare continuerà a fornire elettricità pulita ed economica per un altro decennio e sia la Spagna che il Portogallo stanno per completare, o hanno già completato, i loro piani di eliminazione graduale del carbone. Inoltre, i fondamentali per le rinnovabili sono positivi, con una forte crescita prevista”.

LEADER DELLE ENERGIE RINNOVABILI IN EUROPA NEL 2030

In qualità di pioniere nell’industria eolica europea, la Spagna è attualmente il secondo produttore di energia rinnovabile in Europa. La penisola iberica ha attualmente più di 50 gigawatt (GW) di capacità installata, con oltre il 60% proveniente dall’eolico onshore, e non finirà qui. La regione ha piani ambiziosi e, con il Piano nazionale integrato per l’energia e il clima, la Spagna punta a rifornire il 74% della sua energia da fonti rinnovabili entro il 2030. Negli ultimi anni gli impianti solari fotovoltaici sono cresciuti rapidamente e si prevede un’ulteriore accelerazione. “Se tutto andrà come previsto, gli impianti solari fotovoltaici raggiungeranno gli impianti eolici onshore e costituiranno più della metà dell’energia rinnovabile della regione entro il 2030”, sottolinea ancora Rystad Energy.

Stesso discorso per il vicino: in Portogallo, l’eolico offshore è diretto verso un futuro brillante, poiché il governo ha annunciato il mese scorso che aumenterà l’obiettivo eolico offshore del paese da 6 GW a 10 GW entro il 2030, che molto probabilmente sarà aggiudicato tramite aste. Il Portogallo è anche sulla buona strada per ospitare il primo progetto eolico offshore galleggiante commerciale senza sovvenzioni al mondo con la richiesta di autorizzazione di BayWa per un progetto eolico offshore galleggiante da 600 megawatt (MW) al largo della costa portoghese.

IBERIA IN SOCCORSO DEI CONSUMATORI EUROPEI DI GAS

Parlando sempre di dati, la penisola iberica consuma circa 40 miliardi di metri cubi di gas all’anno ed è dotata di infrastrutture per ricevere sia il gasdotto africano che i carichi internazionali di GNL.

La Spagna ha già trasportato circa 1,7 miliardi di metri cubi di gas naturale durante i primi 10 mesi del 2022 attraverso i due gasdotti esistenti – il gasdotto Irun-Biriatou e il gasdotto Larrau–Villar de Arnedo – al confine tra Spagna e Francia. Si tratta di quattro volte il volume esportato nello stesso periodo dell’anno scorso. Per sfruttare maggiormente la sua capacità di importazione di GNL in eccesso ed esportare più gas nell’Europa nord-occidentale, la Spagna sarebbe tecnicamente in grado di fornire più gas attraverso la capacità del gasdotto esistente alla Francia, che collega la penisola iberica con il mercato dell’Europa continentale.

ADDIO AL MIDCAT, BENVENUTO BARMAR (E NON SOLO) PER IL GAS E L’IDROGENO

Nel frattempo, il progetto del gasdotto MidCat, è stato ufficialmente abbandonato e sarà sostituito da un nuovo progetto chiamato BarMar. Il nuovo progetto è un gasdotto sottomarino da Barcellona in Spagna a Marsiglia in Francia che sostituirà gradualmente i combustibili fossili nel sistema con gas rinnovabili come l’idrogeno verde. I primi ministri di Portogallo, Spagna e Francia si incontreranno a dicembre per discutere il finanziamento del progetto. Ma non è la prima volta che l’idrogeno viene inserito nell’agenda. Un altro corridoio per il commercio di idrogeno verde è in progetto da Cepsa tra Algeciras in Spagna e Rotterdam nei Paesi Bassi, mentre Shell pianifica una catena di approvvigionamento dell’idrogeno tra Sines in Portogallo e Rotterdam, per citare solo due potenziali progetti.

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