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Draghi

Meglio il gas della crisi di governo. Draghi va in Algeria

Nel bel mezzo della crisi di governo, Draghi e sei ministri volano ad Algeri per cercare altro gas per staccarsi dalla Russia

Sono giorni di fuoco. Per il caldo, per la siccità, per la crisi di governo e per la crisi energetica. La guerra russa in Ucraina continua e quindi prosegue l’emergenza delle forniture da Mosca. Dalle quali, l’Italia (e non solo) vuole affrancarsi.

Sono mesi che Cingolani, Di Maio, Draghi stesso e persino Mattarella si alternano per viaggiare alla volta dei paesi con cui Roma sta stringendo nuovi accordi sul gas. Una mossa che si unisce ad altre: alle estrazioni in Alto Adriatico, ai rigassificatori targati Snam, alle centrali a carbone, alle rinnovabili.

LA MISSIONE DI DRAGHI IN ALGERIA

Draghi, dunque, incontrerà il presidente Tebboune ma sarà accompagnato da Di Maio, Lamorgese, Cartabia, Cingolani, Giovannini e Bonetti. Una sestina di ministri che fa capire l’ampiezza della missione, orientata non solo a trattare la questione energetica. Verranno firmati una serie di accordi, nonché Protocolli d’intesa, oltre a una Dichiarazione Congiunta. Infine, l’inaugurazione del Business forum, con Draghi e il Primo Ministro algerino Benabderrahmane che tratteranno tra le tante tematiche anche di transizione energetica.

Nel dettaglio,  qualche giorno fa Reuters ha rivelato che l’Algeria fornirà all’Italia altri quattro miliardi di metri cubi (bcm) di gas quest’anno, in aggiunta ai 21 miliardi di metri cubi previsti in precedenza. Forniture, queste, targate Sonatrach.

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