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Price Cap Ue

Perché l’Ue copia la Spagna per fissare un tetto al gas

Mentre Bruxelles lavora ancora al price cap, diminuisce la dipendenza dalle forniture russe. In Italia arriva la seconda nave Fsru acquistata da Snam

Entra nel vivo un’altra settimana chiave per la questione energetica europea e italiana. Oggi il premier Mario Draghi sarà in visita ad Ankara, in Turchia, per riattivare il dialogo con la potenza anatolica. Oltre al presidente del Consiglio, però, ci sarà anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, il titolare della Difesa Lorenzo Guerini, la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, e i ministri Giancarlo Giorgetti (Mise) e Roberto Cingolani (Mite). Dunque, si parlerà anche di energia.

Il lavoro dell’Italia continua, di pari passo con quello di Bruxelles. Perché al G7 della scorsa settimana, l’ex capo della Bce ha ottenuto soltanto un impegno per settembre sul tetto al prezzo del gas. Per poi puntare a ottobre quando si terrà il prossimo Consiglio Ue, salvo emergenze.

DIPENDIAMO SEMPRE MENO DA MOSCA

Intanto, qualche risultato concreto arriva. Infatti, l’anno scorso la dipendenza dalla Russia era al 40%, oggi siamo al 25%. “Quindi le misure che il governo ha messo in campo già dall’inizio della guerra cominciano a dare risultati altri fornitori di gas cominciano a sostituire il gas russo”, aveva sottolineato il premier in conferenza stampa al termine del Consiglio Ue.

LE DIFFICOLTÀ DEL COORDINAMENTO EUROPEO

Il problema, però, è coordinare questi passi avanti nel quadro europeo. Perché da un lato l’obiettivo di fondo di contrastare la Russia in ogni modo sembra ormai pienamente condiviso. “Il duplice obiettivo dei leader del G7 è stato quello di mirare direttamente alle entrate di Putin, in particolare attraverso l’energia, ma anche di ridurre al minimo le ricadute e l’impatto sulle economie del G7 e sul resto del mondo”, aveva tra l’altro affermato l’alto funzionario di Biden alla riunione di Schloss Elmau.

Dall’altro, però, il rinvio al prossimo autunno è ormai storia. E le preoccupazioni del Vecchio Continente non mancano. Secondo gli economisti, l’Europa è di fronte a un crescente rischio di recessione causato dell’aumento dei prezzi del petrolio e del gas. A pesare, tra l’altro, è il timore per cui la Russia possa interrompere completamente le forniture.

LA NUOVA IDEA SUL PRICE CAP

Le fatiche, insomma, sono tante. Ma anche le idee per trovare soluzioni. L’ultima è quella di copiare la Spagna e il Portogallo per accelerare proprio la partita del price cap. “La data per provare a mettere in sicurezza l’Unione europea è già stata fissata. È il 20 luglio”. Vale a dire, riporta Repubblica, la giornata per l’ultima convocazione della Commissione pre-estiva. Ad agosto è ipotizzabile una stretta delle forniture da parte di Mosca.

E allora a Bruxelles si pensa alla via iberica. Quella della possibilità concessa solo a Spagna e Portogallo di fissare un prezzo al gas per la produzione di energia elettrica rifornendo le società con una contribuzione pubblica. Il rischio, però, è quello di una nuova escalation di consumi.

IN ARRIVO LA SECONDA NAVE FSRU DI SNAM

Guardando ancora al nostro paese, come riporta il Sole 24 Ore, Snam sta per concludere l’acquisto della seconda nave Fsru. Un impianto galleggiante di rigassificazione che andrebbe ad affiancarsi a quello della Golar Tundra già concluso e indirizzato a Piombino. La seconda nave, invece, è destinata a Ravenna. Entrambe garantiranno una capacità di 5 miliardi di metri cubi.

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