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Petrolio

Petrolio, cala produzione Opec: si guarda ai tagli 2020

La produzione dell’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio è scesa di 90.000 barili al giorno a 29,55 milioni a dicembre

Produzione Opec in calo a dicembre grazie all’attuazione dei tagli più determinata da parte dei produttori del Golfo Persico per bilanciare i mercati petroliferi globali. Più nel dettaglio, sottolinea Bloomberg, Arabia Saudita, Iraq ed Emirati Arabi Uniti hanno ridotto la produzione a dicembre, l’ultimo mese di una serie di restrizioni da parte del cartello prima che prosegua con nuovi – e persino più ampi tagli – quest’anno.

CALO DI PRODUZIONE

La produzione dell’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio è scesa di 90.000 barili al giorno a 29,55 milioni a dicembre, secondo i rilievi di Bloomberg basati sulla localizzazione delle navi e stime di consulenti tra cui Rystad Energy AS e JBC Energy GmbH.

BRENT SU DEL 23%

La campagna Opec e degli alleati per tagliare le forniture ha rafforzato i mercati globali del 2019, spingendo i prezzi del Brent su del 23% nonostante l’afflusso di nuovo shale oil americano e una fragile domanda di carburante in tutto il mondo.

ARABIA SAUDITA ED EMIRATI ARABI A BUON PUNTO

L’indagine condotta da Bloomberg ha rivelato che l’Arabia Saudita, il più grande membro Opec, sta già facendo passi avanti verso il suo nuovo obiettivo. Con 9,83 milioni di barili al giorno di produzione, il Regno ha tagliato più del doppio di quanto previsto dall’accordo dell’anno scorso ed è sulla buona strada per raggiungere la nuova quota auto-imposta di 9,7 milioni di barili. Anche gli Emirati Arabi Uniti hanno tagliato più del necessario con l’accordo in scadenza, eliminando dal mercato 60.000 barili al giorno e raggiungendo quota 3,04 milioni.

LA PERFORMANCE DI ALTRI PAESI È STATA MENO ESEMPLARE

L’Iraq ha fatto un gesto simbolico nell’adempiere ai suoi impegni riducendo la produzione di 60.000 barili al giorno a dicembre, ma con un tasso complessivo di output pari a 4,65 milioni al giorno. Tuttavia, per raggiungere l’obiettivo del 2020, dovrà tagliare altri 180.000 barili.
La Nigeria, che ha tagliato 30.000 barili a dicembre dopo ripetute assicurazioni che aderirà ai suoi obblighi, rimane a una quota leggermente superiore rispetto ai suoi tagli del 2019.
Allo stesso modo, la Russia, il più grande produttore dell’Alleanza Opec Plus, ha mostrato risultati contrastanti. La produzione di greggio e condensa ha toccato il picco post-sovietico l’anno scorso nonostante gli impegni a ridurre. In base al nuovo accordo, che entrerà in vigore a partire da questo mese, i 23 paesi della rete Opec Plus hanno promesso di estendere i loro tagli complessivi di 500.000 barili al giorno a 1,7 milioni mentre i sauditi si sono impegnati ad andare ancora oltre.
Se Riad sarà soddisfatta dei progressi dei suoi partner lo si saprà solo alla prossima riunione dell’alleanza a inizio marzo.

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