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Petrolio

Petrolio: Iraq e Arabia Saudita in trattative sul campo di Ratawi

Il campo di Ratawi si trova nel governatorato di Bassora, nel sud-est dell’Iraq, e possiede riserve provate per 10 miliardi di barili.

L’Iraq è in trattativa con l’Arabia Saudita e con la compagnia statunitense Honeywell per un mega-accordo che prevede lo sviluppo del campo petrolifero di Ratawi, la costruzione di un hub per il trattamento del gas e di impianti per la generazione di energia elettrica.

Dei negoziati non si sa molto. Sappiamo però che, se andranno a buon fine, l’Arabia Saudita realizzerà il suo primo, grande investimento nel settore energetico iracheno.

QUALI PROSPETTIVE

Le prospettive sono interessanti. Riad potrebbe partecipare allo sviluppo di un campo petrolifero – quello di Ratawi – ad appena un centinaio di chilometri di distanza dal confine con l’Iran, il suo maggiore rivale regionale. Il campo di Ratawi si trova nel governatorato di Bassora, nel sud-est dell’Iraq, e possiede riserve provate per 10 miliardi di barili.

Il mega-accordo, inoltre, permetterebbe all’Iraq di ridurre la sua dipendenza dall’Iran per quanto riguarda il soddisfacimento del fabbisogno di energia elettrica: eventualità che piace agli Stati Uniti di Donald Trump, intenzionati ad isolare quanto più possibile Teheran.

IL BILANCIAMENTO TRA USA E IRAN

Il nuovo primo ministro iracheno, Mustafa al-Kadhimi, si trova però nella difficile situazione di bilanciare i rapporti tra Stati Uniti e Iran. Teheran esercita un’influenza politica ed economica molto forte su Baghdad, dove però Washington mantiene una presenza militare.

Al-Kadhimi è una figura piuttosto gradita all’America, che infatti lo scorso maggio ha rinnovato a Baghdad il permesso per importare elettricità da Teheran, bersagliata dalle sanzioni dell’amministrazione Trump. Permesso che scadrà però a settembre.

Allo stesso tempo, al-Kadhimi non può permettersi di compromettere i rapporti con l’Iran, dove si è recato in visita due settimane fa – è stato il suo primo viaggio all’estero – proprio per rassicurare il governo del fatto che non si intrometterà nello scontro tra Washington e Teheran. L’Iraq dipende dalle importazioni di energia elettrica e di gas dall’Iran: lo stop alle forniture, due anni fa, era stato uno dei fattori principali dietro all’instabilità sociale nella regione del sud.

I PROBLEMI DELLA RETE IRACHENA

Dal punto di vista energetico, il governo iracheno è chiamato a risolvere i problemi cronici della rete elettrica nazionale, la quale – malfunzionante e ormai datata – provoca continue interruzioni di corrente. I frequenti blackout, ancora più insopportabili durante i caldi mesi estivi, sono una delle cause delle proteste scoppiate queste settimane in diverse parti del paese.

L’Iraq ha seri problemi di capacità e di trasmissione dell’energia elettrica risalenti almeno all’invasione americana del 2003, che – tra le altre cose – causò gravi danni alle infrastrutture energetiche.

Il governo iracheno ha espresso l’intenzione di acquistare energia elettrica dalla Turchia e dalla regione semi-autonoma del Kurdistan.

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