Advertisement Skip to content
Governo Meloni Incontro Macron

La Francia pensa al taglio in bolletta per le imprese, per Meloni l’energia prima sfida

Ieri sera a Roma, la nuova premier Meloni ha dibattuto con il presidente francese Macron sulle sfide in comune in Ue

Oltre un’ora di confronto. Il governo Meloni, dopo i riti d’insediamento, parte di domenica sera con un intenso incontro con il presidente francese Emmanuel Macron. Il caro energia non poteva che essere tra le priorità della discussione e così è stato. Il momento è critico, la generica intesa raggiunta dai leader a Bruxelles giovedì scorso andrà dettagliata nelle prossime settimane. Domani si riuniscono nuovamente i ministri dell’Energia ma le decisioni arriveranno il 18 novembre in occasione di un altro Consiglio tra i capi di governo. Servirà specificare quanto emerso dalle conclusioni dei vertici comunitari sul corridoio dinamico, sulla solidarietà tra i Paesi, sugli acquisti comuni per gli stoccaggi. L’inverno è alle porte, anche se non sembra viste le temperature.

LA FRANCIA PENSA AL TAGLIO DELLE BOLLETTE PER LE PMI

C’è anche il lato economico della crisi energetica, come ben sappiamo. Prendendo ancora spunto dal mondo francese, l’ultimissima notizia riguarda l’ipotesi alla tedesca di un netto taglio delle bollette. Secondo Les Echos, un -10 o 15% sui costi dell’elettricità per le piccole e medie imprese.

La mossa si pone sulla scia di quanto avvenuto già in Germania. Dove lo scudo da 200 miliardi approvato dal governo Scholz mira a contrastare la crisi energetica tramite – nuovamente – il fondo di stabilizzazione economica istituito in occasione della pandemia. E dove il nuovo debito sarà utilizzato per pagare un freno al prezzo del gas e sconti sul prezzo dell’elettricità.

LA SFIDA ENERGETICA IN CIMA ALL’AGENDA DELLA PREMIER MELONI

In Italia si è, invece, insediato il nuovo esecutivo guidato da Giorgia Meloni. Attesa da tante urgenze e scadenze, con la questione energia in cima. Il predecessore di Palazzo Chigi, Mario Draghi, ha lasciato con il successo parziale di giovedì scorso. Ma con tanti moniti e punti da unire. L’ex capo della Bce si è detto soddisfatto, anche perché la battaglia sul price cap è stato un cavallo di battaglia dell’Italia. “Alcuni effetti della decisione di questa notte si vedono già: il prezzo del gas sul mercato TTF – che ad agosto aveva toccato i 350 euro per Mwh – è sceso a 116 euro, circa un terzo. E oggi, dopo che si è diffusa la notizia che avevamo trovato un accordo, ha perso il 10%, a dimostrazione che la componente speculativa che c’è nella formazione di questo prezzo è molto rilevante”, ha detto Draghi.

“Questo era il modo con cui andava affrontata questa crisi fin dall’inizio, ed è un’ulteriore prova della bontà delle nostre proposte, che si tradurranno presto in bollette più basse”.

VERSO IL NUOVO DECRETO BOLLETTE

Nodo bollette, appunto. Ora la palla è nel nuovo esecutivo, con Gilberto Pichetto Fratin nuovo ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica pronto a prendere le redini di quanto fatto da Roberto Cingolani, destinato però a restare attivo come advisor presso Palazzo Chigi (e con cui infatti andrà a Lussemburgo domani per la riunione Ue tra i ministri dell’Energia).

Il taglio delle accise è già stato prolungato per trenta centesimi al litro fino al 18 novembre. Adesso, bisognerà lavorare sugli aiuti alle imprese con il credito d’imposta e le garanzie statali Sace a copertura dei finanziamenti per pagare le fatture energetiche. Nel nuovo decreto comparirà il bonus sociale senza Isee per rendere automatico l’aiuto a chi lo necessita urgentemente.

 

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su