Le dichiarazioni del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Pichetto a margine del Simposio Internazionale EU-Italy Energy Days, organizzato dal Politecnico di Torino presso il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano
“Io non sto chiedendo di mettere un numero, ma una posizione dell’Unione europea che sia pronta ad intervenire per sospendere le quotazioni. Il price cap infatti non era la fissazione di un prezzo, era un limite dal quale venivano sospese le quotazioni. Come in borsa: quando si sospendono le quotazioni gli scambi fisici continuano ad esserci, ma non c’è più la scommessa, nessuno può mettersi al computer e fare ad esempio il rialzista acquistando oggi, sperando che il prezzo salga e poi rivendendo”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, a margine del Simposio Internazionale EU-Italy Energy Days, organizzato dal Politecnico di Torino presso il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano.
“Io non so a quanto ammonti l’entità dei derivati sulla borsa olandese – ha aggiunto Pichetto –, ma l’ultima volta hanno avuto un peso devastante. Il price cap è un numero che non va neanche detto, bisogna solo essere pronti a metterlo”.
PICHETTO: NON PENSO A SLITTAMENTI O RESISTENZE, PRIMA GLI STRUMENTI POI VEDREMO SU INCENTIVI
Sul disegno di legge delega sul nucleare “si prevede tutta una serie di deleghe sul permitting, sulla formazione, sul sistema della sicurezza e a tutto questo un ente certificatore riconosciuto dall’Aiea”. Il provvedimento “è arrivato a Palazzo Chigi l’altro ieri” e “non penso” possano esserci resistenze o slittamenti “qualcuno deve scrivere”.
“Gli incentivi non centrano niente mancano ancora gli strumenti poi nel momento opportuno tra secondo le previsioni delle persone che stanno ora al dibattito tra quattro-cinque anni, quelli da fissione, tra dieci-quindi anni per quelli da fusione, dovrà essere fatta la valutazione sulla convenienza, se compatibile il costo, se è sicuro se è compatibile il prezzo finale dell’energia. Se non è compatibile si andrà con la dinamo della bicicletta”, ha chiosato il ministro.
IL PIEMONTE PUÒ ESSERE CAPOFILA DEL SETTORE NUCLEARE
Il Piemonte “può essere capofila della produzione” nel settore nucleare, “perché a fianco di tutto questo c’è un nuovo filone produttivo in cui siamo leader come italiani, abbiamo già commesse miliardarie. Vorrei ricordare che sul fronte nucleare noi guidiamo Iter che è il più grande centro di ricerca per la fusione. Noi con Ansaldo nucleare abbiamo una conoscenza e lavoriamo già con altri paesi sui reattori. A Torino ha base newcleo, che fanno reattori di quarta generazione. Se nasce qui con l’esperienza che c’è nel maneggiare le tecnologie, con il Politecnico che c’è credo ci siano tutte le condizioni se i più giovani sono abili ci siano delle opportunità produttive importanti. È come è avvenuto con lo spazio quando venti anni fa con Alenia Spazio abbiamo fatto partire a livello piemontese quel nucleo per fare i piccoli satelliti, la regione ci mise 1 milione di euro però adesso nello spazio a Torino sono occupate 10 mila persone”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin a margine del Simposio Internazionale EU-Italy Energy Days, organizzato dal Politecnico di Torino presso il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano.
“SE CALA PREZZO PETROLIO NON PUÒ CHE FARCI PIACERE, SU DAZI COSE VANNO VISTE NEL CONCRETO”
“È chiaro che se si abbassa il prezzo del petrolio noi che siamo consumatori non può che farci piacere”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin a margine del Simposio Internazionale EU-Italy Energy Days, organizzato dal Politecnico di Torino presso il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano riferendosi alla richiesta a Riad e all’Opec di abbassare i prezzi del greggio fatta dal presidente Donald Trump. Sui dazi invece “Trump fa gli interessi degli Stati Uniti, c’è un cambio di modalità e di passo rispetto al rapporto che c’era prima però poi le cose vanno viste concretamente, non giudico solo sulle dichiarazioni. Chi ha detto ‘oddio gli Usa escono dall’accordo di Parigi’ si dimenticano che gli Stati Uniti erano già usciti una volta e nonostante quello nessuno se n’è ricordato”.
Sul deficit commerciale con gli Usa dell’Europa “quello può darsi ma noi siamo anche dei grandi acquirenti di tecnologie americane che se non comprasse l’Europa, l’America.. non può essere tradotto in una frase, lui (Trump, ndr) ha evidenziato quello che è un grande tema americano – ha concluso il ministro -, poi da parte nostra dobbiamo attrezzarci a far emergere quelli che sono i nostri temi”.