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Rinnovabili

Rinnovabili, in Asia-Pacifico crescita del 58% in cinque anni

Secondo Rystad, la capacità installata delle rinnovabili nella regione dell’Asia-Pacifico passerà da 517 GW nel 2020 ad 815 GW nel 2025

Secondo un’analisi della società di consulenza Rystad Energy, entro i prossimi cinque anni la capacità rinnovabile installata nella regione dell’Asia-Pacifico conoscerà una fase di forte sviluppo, passando da 517 gigawatt nel 2020 ad 815 GW nel 2025 (+58 per cento).

La fonte di energia che crescerà più delle altre sarà quella solare: in cinque anni ci sarà quasi un raddoppio della capacità a livello regionale, da 517 GW ad 815 GW. Il fotovoltaico sorpasserà perfino la capacità installata dell’eolico a terra, che Rystad definisce “ben consolidata”.

I RISULTATI DEL SOLARE NEL 2019

Andando oltre l’Asia-Pacifico, anche a livello più generale il fotovoltaico sta registrando risultati davvero importanti: il 45 per cento della nuova capacità energetica aggiunta nel 2019 era solare, ad esempio. In un decennio la capacità fotovoltaica installata è passata dai 43,7 gigawatt del 2010 ai 651 GW del 2019. Sempre nel 2019, il solare ha superato l’eolico (644 GW) ed è diventato la quarta fonte energetica per capacità totale, dopo il carbone (2089 GW), il gas (1812 GW) e l’idroelettrico (1160 GW).

COME ANDRANNO LE ALTRE FONTI RINNOVABILI IN ASIA

Oltre al solare, Rystad prevede una crescita anche della capacità eolica a terra nei prossimi cinque anni, dagli attuali 266 GW ai 341 nel 2025. Nello stesso arco di tempo, la capacità eolica offshore arriverà a 51 GW, rispetto ai 9 GW del 2020. Infine, aumenterà anche la capacità di stoccaggio e produzione dell’idrogeno, da 26 GW a 42 GW.

COSA FANNO LE COMPAGNIE ENERGETICHE ASIATICHE

Rystad scrive che numerose compagnie petrolifere dell’Asia-Pacifico stanno abbracciando la transizione energetica ed emulando le scelte fatte dalle società europee.

In Malaysia, ad esempio, la compagnia statale Petronas ha recentemente investito in un impianto fotovoltaico adatto per l’installazione negli edifici residenziali e nelle piccole e medie imprese. Le tre principali compagnie petrolifere cinesi – ovvero PetroChina, Sinopec e CNOOC – hanno cominciato a diversificare le loro attività puntando sull’eolico e sull’idrogeno. In Vietnam, PetroVietnam ha annunciato che entro il 2025 si doterà di 100 megawatt di capacità rinnovabile, che saliranno a 900 MW dieci anni dopo: il paese si sta posizionando come uno dei mercati asiatici più interessanti per l’eolico offshore.

Rystad menziona poi l’eolico offshore flottante (o floating), che potrebbe rivelarsi particolarmente adatto alle necessità di Giappone e Corea del sud: entrambi i paesi, peraltro, hanno annunciato di voler raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050. L’eolico flottante potrebbe rappresentare una buona opportunità anche per l’Italia.

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