In passato la Ue aveva criticato la misura italiana considerata un’onere improprio in bolletta elettrica. Per Giorgetti rischio aumenti nel 2024 per l’energia
Il canone Rai verrà tagliato dalla bolletta dei contribuenti. Lo ha annunciato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini durante la conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha poi chiarito che il canone Rai passerà da 90 a 70 euro all’anno: “Un quarto del canone non verrà più pagato”, ha detto il ministro. Al momento il canone Rai viene pagato all’interno delle bollette elettriche.
Il pericolo è quello di un aumenti dei prezzi dell’energia nel 2024, come ha detto sempre in Conferenza stampa Giorgetti: “Per quanto riguarda l’energia le previsioni erano favorevoli a una discesa finendo i sussidi previsti per tutto il 2023 ma ora potrebbero evolvere in senso negativo rispetto agli auspici”.
COME FUNZIONA AL MOMENTO IL SISTEMA DI PAGAMENTO DEL CANONE
Con l’obiettivo di razionalizzare i pagamenti del canone Rai e abbassarne l’importo la Legge di Stabilità 2016 aveva previsto che dal 5 giugno 2016 la bolletta dell’energia elettrica avrebbe contenuto una voce per il canone TV. L’obiettivo di questa operazione era far pagare tutti gli utenti e, di conseguenza, poter ridurre il costo del canone.
QUANTO COSTA IL CANONE RAI IN BOLLETTA?
Dal 2017, quando l’operazione è entrata a pieno regime, il pagamento del canone Rai avviene tramite l’addebito in bolletta di 10 rate mensili.(da gennaio a ottobre).
Prima di quest’operazione il costo del canone RAI era di 113 euro; nel 2016, il primo anno in cui è stato inserito nella bolletta dell’energia elettrica, il costo era sceso a 100 euro. Poi si era assestato sui 90 euro.
IL NODO DELL’ONERE IMPROPRIO
Il canone Rai nella bolletta elettrica è considerato un onere improprio che incrementa la voce di costo energia e che più volte è stata criticata dalla Commissione Ue che aveva anche minacciato in passato l’Italia sul mancato accesso ai fondi del Pnrr se non fosse avvenuto lo scorporo. Secondo il Mef, però, la questione sarebbe stata infondata in quanto “l’Agcm non aveva rilevato alcuna criticità in merito al pagamento del canone Rai dal punto di vista della concorrenza del mercato dell’energia”.
CODACONS: DEVE ESSERE ABOLITA DEL TUTTO. INSERIMENTO CANONE IN BOLLETTA E’ STATA VESSAZIONE A DANNO DEGLI UTENTI E APPESANTISCE SPESA PER ENERGIA
Il canone Rai è l’imposta più odiata dagli italiani, e non va tagliato ma abolito definitivamente, con la Rai che deve concorrere ad armi pari con le tv commerciali. Lo afferma il Codacons, commentando la Manovra che prevede un taglio di 20 euro sul costo del canone in bolletta.
L’inserimento del canone nelle fatture elettriche ha rappresentato una vera e propria vessazione a danno degli utenti, che si sono ritrovati a pagare bollette più salate a causa della decisione assunta dall’allora Governo Renzi – ricorda il Codacons – La questione finì anche dinanzi al Tar del Lazio, dove la nostra associazione presentò un ricorso per contestare la misura in virtù dell’illogicità della riscossione di un tributo legato al possesso del televisore attraverso le bollette elettriche.
Un taglio di appena 20 euro sul costo del canone non può apparire sufficiente, e riteniamo che i tempi siano oramai maturi per procedere ad una abolizione totale del canone Rai, considerato il nuovo scenario del mercato televisivo italiano e la possibilità per la Rai di concorrere ad armi pari con le altre reti attraverso la raccolta pubblicitaria – aggiunge il Codacons – Senza contare che il canone inserito in bolletta aggrava la spesa degli utenti per le forniture elettriche, che rischiano di salute ulteriormente nelle prossime settimane per effetto della guerra in Israele.
UNC: BENE, MA NO A NUOVI DEVICE E VIA PER REDDITI BASSI
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha annunciato che il canone pagato in bolletta passerà da 90 euro a 70 euro.
“Bene, ottima notizia, purché non venga esteso ai nuovi device, come si era ventilato a luglio. No, insomma, a farlo pagare a chi ha semplicemente uno smartphone. Inoltre andrebbe tolto dalla bolletta della luce e abolito almeno per chi ha redditi bassi” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Non si capisce, infatti, perché la soglia di esenzione reddituale per il pagamento, attualmente pari a 8 mila euro annui, peraltro vergognosamente bassa, venga considerata solo per chi ha compiuto 75 anni, come se l’età avesse a che fare con la povertà” conclude Dona.