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Energia Solare

Solare, i sindacati americani chiedono lo stop alle importazioni dallo Xinjiang

Il più grande gruppo sindacale negli Stati Uniti ha chiesto di sospendere le importazioni di prodotti solari ottenuti con il lavoro forzato nello Xinjiang, in Cina

Richard Trumka, presidente dell’AFL-CIO, il più grande gruppo sindacale negli Stati Uniti, ha chiesto all’amministrazione di Joe Biden di sospendere le importazioni di prodotti per l’energia solare dalla regione cinese dello Xinjiang.

LA LETTERA DI TRUMKA

Trumka ha scritto una lettera al consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan e una al segretario di stato Antony Blinken. In quella a Sullivan, Trumka parla di prodotti che “contengono polisilicio ottenuto attraverso il lavoro forzato”. Il riferimento è ai campi di detenzione per la minoranza etnica degli uiguri che il governo cinese ha realizzato nella regione dello Xinjiang, nel nord-ovest del paese. Come rivelato da diverse inchieste giornalistiche, gli uiguri vengono sfruttati per la costruzione di componentistica tecnologica che viene poi fornita anche a grosse aziende straniere come Apple e Tesla.

CONSEGUENZE POSSIBILI

Riferendosi ai prodotti per l’energia solare frutto di lavoro forzato in Cina, Trumka scrive che “non devono trovare spazio nei nostri sforzi per il contrasto del cambiamento climatico”. Le sue parole avranno probabilmente delle conseguenze perché – scrive Bloomberg – l’AFL-CIO e gli altri sindacati si sono schierati con Biden durante la scorsa campagna elettorale.

CHI PRODUCE IL POLISILICIO

Il polisilicio è un materiale utilizzato nella produzione di celle fotovoltaiche. Secondo le stime della società di ricerca cinese BOCI Research, nel 2021 l’offerta mondiale di polisilicio ammonterà a 550mila tonnellate e arriverà per l’84 per cento da un solo paese: la Cina. La regione dello Xinjiang, in particolare, vale da sola più della metà delle forniture globali.

IL RUOLO DELLO XINJIANG NELLA FILIERA

Nella lettera Trumka scrive infatti che “il ruolo enorme della regione nella filiera globale dei prodotti per l’energia solare e le prove convincenti circa il lavoro forzato sistematico […] nella regione degli uiguri richiedono un’azione immediata e mirata”.

Considerato il peso dello Xinjiang nelle supply chain dell’energia solare, il blocco alle importazioni richiesto da Trumka potrebbe complicare – almeno fino a quando l’America non si doterà di catene di approvvigionamento alternative – i piani dell’amministrazione Biden per l’aumento della capacità rinnovabile installata negli Stati Uniti.

LA CINA DOMINA LE FILIERE PER LE ENERGIE PULITE

In realtà la Cina domina un po’ tutte le filiere per le energie pulite, anche quelle delle batterie per i veicoli elettrici. Le preoccupazioni di carattere umanitario, poi, non si limitano alla produzione di polisilicio nello Xinjiang ma anche all’estrazione del cobalto in Congo.

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