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Tap

Tap si farà entro il 2020. Previsto nel Piano energia e clima

Il governo ha messo nero su bianco l’opera e la data di ultimazione dei lavori e anche il metanodotto Snam di collegamento al Trans Adriatic Pipeline. Accenno anche all’EastMed. Intanto è arrivata la talpa per realizzare il tunnel sotto la spiaggia di San Foca

Il governo giallo-verde conferma anche nel suo ultimo documento, il Piano energia e clima, che Tap si farà e verrà concluso nel 2020. Poche righe messe nero su bianco con le quali si mette definitivamente la parola fine a una querelle durata mesi che ha visto contrapposti proprio M5S – contrari all’opera – ed elettori pugliesi sentitisi traditi dalla decisione dei pentastellati di far proseguire la realizzazione dell’opera. (Qui il Piano energia-clima)

GAS SVOLGERÀ FUNZIONE ESSENZIALE, IL TAP SI FARÀ ENTRO IL 2020

gasdottoLa premessa del documento è semplice: “Considerato che il gas continuerà comunque a svolgere nel breve-medio periodo una funzione essenziale, in sinergia con le fonti rinnovabili, per gli usi industriali e domestici e soprattutto per la generazione elettrica, occorre continuare a prestare una particolare attenzione alla diversificazione delle fonti di approvvigionamento”. Le forniture di gas attualmente provengono prevalentemente da Paesi con elevati profili di rischio geopolitico, osserva il documento del governo: “Per controbilanciare tale situazione sfavorevole si è cercato di diversificare i fornitori non europei (Algeria, Libia, Qatar, Russia) già da diversi anni e si continua ancora attivamente in questa direzione (e.g., Azerbaijan, e USA e Canada come GNL)”. Ma soprattutto per quanto riguarda l’obiettivo della diversificazione della capacità di importazione, si sta procedendo “a ottimizzare l’uso della capacità di importazione di GNL nei terminali esistenti per favorire la partecipazione dell’Italia al mercato mediterraneo e globale del GNL in concorrenza con i terminali del nord Europa”. E “all’apertura del Corridoio Sud tramite TAP (Trans Adriatic Pipeline), infrastruttura che verrà messa in funzione in un orizzonte di breve termine (entro il 2020) consentendo l’importazione di circa 8,8 mld di m3 all’anno di gas azero in Italia e con un potenziale incremento di capacità per ulteriori 10 mld di m3 all’anno realizzabile senza nuovi interventi infrastrutturali sul suo tratto italiano”. Non solo. In ballo c’è anche il progetto EastMed: tuttavia, si legge nel documento “il progetto, pur potendo consentire dal 2025 una ulteriore diversificazione delle rotte attuali (l’Italia è il Paese che più di ogni altro all’interno dell’UE diversifica le proprie fonti), potrebbe non rappresentare una priorità visto che gli scenari di decarbonizzazione possono essere attuati tramite le infrastrutture esistenti e il summenzionato TAP”.

IN CORSO DI REALIZZAZIONE IL METANODOTTO SNAM DI COLLEGAMENTO AL TAP

Nel frattempo, sempre per quanto riguarda il Trans Adriatic Pipeline “è in corso di realizzazione il metanodotto Snam di collegamento del TAP alla rete di trasporto nazionale e prosegue l’adeguamento della rete di trasporto anche in relazione alle soluzioni volte al superamento delle difficoltà di realizzazione di interventi di manutenzione sui tratti della rete che attraversano territori fortemente urbanizzati – si legge nel Piano energia e clima -. È dunque necessario, visto il progressivo invecchiamento delle infrastrutture di trasporto del gas naturale sia nazionali che europee, facenti parte di una rete che si è cominciata a sviluppare più di 40 anni fa, e in prospettiva il riassestamento della stessa in virtù dell’attivazione di nuove interconnessioni o di nuove rotte di approvvigionamento, seguire i piani di sviluppo della rete per garantire la continuità del servizio ai clienti finali”.

ARRIVA LA TALPA PER SCAVARE IL TUNNEL SOTTO LA SPIAGGIA DI SAN FOCA

Proseguono intanto i lavori di realizzazione del gasdotto. Al cantiere di San Basilio è infatti arrivata la ‘talpa’ per scavare il tunnel che farà passare sotto la spiaggia di San Foca il gasdotto Tap. Per consentire l’arrivo del macchinario è stata disposta un’ordinanza di per presidiare il territorio con il blocco della strada tra Lecce e la marina di San Basilio e parte della tangenziale e della litoranea per evitare problemi di ordine pubblico e di sicurezza. Si temeva, infatti, il ripetersi di episodi analoghi a quelli degli anni passati: per il questore, Leopoldo Laricchia, era concreta la possibilità di “imprevedibili azioni di aggressione violenta e ostruzioni al traffico altrimenti non fronteggiabili”. Da qui la creazione di una vera e propria “zona rossa”. Malgrado la presenza di qualche attivista No Tap non si sono registrate comunque episodi di violenza.

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