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Venezia

Venezia, De Micheli: 100 mln per laguna e grandi navi

Baretta: “Da Comitatone e governo indicazione chiara: le navi da crociera restano a Venezia”

La Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli ha presieduto il Comitatone su Venezia nel corso del quale è stato presentato il riparto delle risorse nel 2020 per la salvaguardia della laguna destinate ai comuni, ed è stata avanzata la soluzione per risolvere in maniera strutturale e definitiva la questione del passaggio delle grandi navi.
Alla riunione hanno preso parte il Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, gli altri sindaci dei comuni coinvolti, il commissario per il Mose Elisabetta Spitz, il Provveditore ai Lavori Pubblici e Commissario dell’Autorità Portuale Cinzia Zincone.

100 MILIONI NEL 2020

Sono complessivamente 100 i milioni destinati nel 2020 ai comuni della laguna di Venezia. Di questi, 40 sono quelli previsti dalla legge di salvaguardia suddivisi tra tutte le amministrazioni rappresentate nel Comitato (Venezia, Chioggia, Cavallino Treporti, Mira, Jesolo, Musile di Piave, Quarto Altino, Campagna Lupia, Codevigo). Questi fondi si aggiungono ai 60 milioni stanziati nella Legge di Bilancio 2020 e assegnati a un programma di 35 interventi, individuati dall’Ufficio Salvaguardia di Venezia Opere Marittime per il Veneto, per il riequilibrio idrogeologico, il recupero dei beni di valenza pubblica e la manutenzione dei sistemi di sicurezza.

INTEGRAZIONE RISORSE NEL 2021

La Ministra De Micheli ha anticipato la volontà di chiedere anche per il 2021 e per il triennio successivo un’integrazione delle risorse già assegnate ai comuni dalla legge di salvaguardia della laguna.

Sul tema delle grandi navi la Ministra De Micheli ha illustrato il percorso che individua una duplice soluzione per deflazionare il transito delle imbarcazioni da crociera nel canale della Giudecca.

A breve e medio termine è emersa la disponibilità di alcuni terminalisti che operano nel traffico container su Marghera ad accogliere in via temporanea le navi da crociera di maggiori dimensioni nei giorni di inattività dei rispettivi terminal.

ULTERIORI DISPONIBILITA’ NEL 2022

Ulteriore disponibilità potrebbe esserci nel 2022 presso il canale Nord – Sponda Nord, ma con la necessità di ottenere le previste autorizzazioni per i lavori di adeguamento del canale e delle banchine con tempi più estesi. La Ministra ha specificato infine che per giungere a una soluzione strutturale e definitiva alla problematica degli ormeggi delle grandi navi fuori dalla laguna, è stata individuata l’opportunità all’attivazione di una call pubblica, con scadenza a sei mesi e con il termine di un anno per la valutazione tecnica delle proposte, fatte salve quelle già a conoscenza del MIT, incluse le occorrenti valutazioni di impatto ambientale.

LA TABELLA CON LA RIPARTIZIONE DEI FONDI

BARETTA: “DA COMITATONE E GOVERNO INDICAZIONE CHIARA: LE NAVI DA CROCIERA RESTANO A VENEZIA”

“Dal Comitatone e dal Governo è venuta un’indicazione chiara: le navi da crociera devono restare a Venezia, come home port, ma approdare fuori laguna. Per arrivare a questa prospettiva, senza perdere il traffico che riprenderà dopo il Covid, servono delle soluzioni provvisorie con attracchi diffusi a Marghera”. Lo sostiene al termine del Comitato di indirizzo, coordinamento e controllo per l’attuazione degli interventi previsti dalla Legge speciale per Venezia, il cosiddetto Comitatone, il sottosegretario all’Economia econsiglie comunale di Venezia, Pier Paolo Baretta, che ha preso parte alla riunione in sostituzione del ministro Roberto Gualtieri.

“Il Comitatone – spiega Baretta – ha adottato così una soluzione di equilibrio che salvaguarda i lavoratori e le imprese del porto, ma non rinuncia a una soluzione per il futuro che tutela anche la laguna e il suo fragile ecosistema. A differenza di quanto ha sostenuto il sindaco Brugnaro, che voleva lo scavo del canale Vittorio Emanuele e la soluzione finale a Marghera…”

Il Comitatone, che a causa dell’emergenza Covid si è svolto in modalità telematica, ha anche ripartito ai comuni i 40 milioni già previsti per la Legge speciale.

“Oltre alla ripartizione delle risorse già disponibili – prosegue il sottosegretario – il Governo si è impegnato a incrementare, con il prossimo scostamento di bilancio, questi fondi di ulteriori 40 milioni, verificando, al contempo, come finanziare quanto richiesto dallo stesso consiglio comunale di Venezia.

Nonostante le esasperate polemiche, e le strumentali demagogie del Sindaco, che danneggiano la città, si è arrivati – spiega Baretta – a fare delle scelte che sono il primo passo per una diversa idea di città. Ora servono progetti all’altezza del Recovery: dal completamento del Mose e dei marginamenti alle fognature e alla difesa del patrimonio della città d’acqua, dal rilancio economico delle isole (a partire da Burano, Murano e Pelleatrina), al polo industriale di Porto Marghera e commerciale di Mestre. Il futuro di Venezia – conclude – sta, come sempre nella sua storia, nell’equilibrio tra tutela e sviluppo”.

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