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Berlino Rimane Scettica Sul Price Cap

Consiglio Ue al via: i leader a Bruxelles per decidere sul tetto al gas

Berlino e Amsterdam rimangono alla guida dei Paesi scettici sul price cap e sul meccanismo iberico. Oggi e domani si decide al Consiglio Ue

Ci siamo, di nuovo. A Bruxelles sono ore calde per la strategia energetica europea. E’ un nuovo round sul price cap, il tetto al gas con cui arricchire il percorso contro la crisi dei prezzi e delle forniture aggravata dall’invasione russa dell’Ucraina. Ma, come nei precedenti episodi, c’è da fare i conti con le divisioni tra i Paesi membri.

OGGI SI APRE IL CONSIGLIO UE SULL’ENERGIA

Martedì, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen accompagnata dalla commissaria all’Energia Kadri Simson e l’omologa dei Servizi Finanziari Mairead McGuinness, ha presentato la proposta di Bruxelles su cui si pronunceranno i leader degli Stati. Nel documento si parla tra l’altro di un cap da inserire al prezzo massimo del Ttf di Amsterdam entro marzo, nonché gli acquisti comuni di gas da inserire in un consorzio: anzitutto dagli stoccaggi.

BERLINO E AMSTERDAM MA NON SOLO. ECCO IL FRONTE DEL NO

Molto difficile nelle ultime ore è apparsa la pista, più di tutte, del meccanismo iberico. Cioè, di un tetto temporaneo. Rifiutato dai big del mercato energetico, Olanda e Germania, per timori sui possibili rialzi di domanda e consumi di gas. A Berlino, come riporta Euractiv, gli alti funzionari hanno affermato di essere molto cauti verso interventi di mercato artificiali. Eppure anche dalle ultime bozze circolanti, la proposta del corridoio dinamico e provvisorio continua ad essere presente. E lo stesso Consiglio nelle sue conclusioni esorta a fare passi in avanti su questa strada

Olaf Scholz – cancelliere tedesco – ha riferito in Parlamento che “un price cap deciso politicamente per l’acquisto di gas comporta il rischio che i produttori poi lo vendano altrove e che alla fine noi europei non lo otteniamo più”. Sostenendo che, sì, serve un prezzo sostenibile e facendo fede sulla vicinanza politica dei nuovi partner energetici europei: Usa, Canada, Norvegia. E alla Repubblica federale serve anche il gas dalla Francia, motivo per cui continuano gli attriti con Parigi per l’ostilità di Macron al gasdotto MidCat.

Insomma, i nodi restano e le distanze tra i vari leader pure. “La divisione non è un lusso che possiamo permetterci”, ha detto il presidente del vertice, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. E anche il this tank E3G si è espresso in merito con parole poco fraintendibili. “L’unità tra gli Stati membri è pericolosamente sotto pressione, con decisioni nazionali unilaterali annunciate senza un quadro dell’UE per tenerle insieme”, ha detto.

LA PREOCCUPAZIONE DELLE IMPRESE

Intanto, l’Europa vive una fase di rassicurazione sul fronte dei prezzi del gas. Gli stoccaggi sono pieni e le temperature invernali non sembrano dietro l’angolo.

Ma le preoccupazioni dal mondo delle imprese rimangono. Servono interventi urgenti, hanno scritto congiuntamente Confindustria e Medef (l’omologo francese). Ricordando che “tra agosto 2021 e agosto 2022 i costi di produzione nell’industria sono aumentati del 28% in Francia, del 40% in Italia e del 33% nell’Ue” e richiedendo una soluzione strutturale “con la creazione di una nuova piattaforma europea del mercato del gas”.

SCHOLZ DIFENDE LA POLITICA DI BERLINO: NOI SOLIDALI CON UE, CAPIRE COME SUPPORTARE PAESI PER FAR ABBASSARE PREZZI EUROPEI

“Noi forniamo il più grande supporto all’Ue, pagando il 20% del bilancio europeo, e abbiamo sviluppato gli strumenti come il Recovery fund durante la pandemia, i cui fondi non sono ancora stati usati e che devono essere usati per quello che è necessario, come le infrastrutture e la lotta ai cambiamenti climatici. E lo stesso vale per il RePowerEu. Adesso dobbiamo capire come supportare tutti i paesi e portare giù i prezzi dell’energia. Dobbiamo cooperare con i nostri fornitori, dentro e fuori il G7. Gli strumenti devono essere discussi intensamente perché devono funzionare, nessuno vuole ritrovarsi senza gas”, ha poi aggiunto il cancelliere tedesco Olaf Scholz entrando al Consiglio europeo.

MACRON: CHIEDEREMO MECCANISMO PRESTITI UE

“Dobbiamo abbassare i prezzi del gas e dell’elettricità” e puntare su “più solidarietà finanziaria. Per questo chiederemo di avere un meccanismo di garanzia per i prestiti”, ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron, al suo arrivo al Consiglio europeo.

RUTTE: OGGI L’ACCORDO SUGLI ACQUISTI COMUNI DEL GAS

“Oggi ci sarà l’accordo sull’acquisto congiunto del gas e chiederemo alla Commissione di esaminare ancora alcune opzioni”, ha invece detto il premier olandese Mark Rutte. Sta per iniziare il vertice europeo sul gas.

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