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Bolletta

Bollette luce non incassate. Quanto pagheremo?

Una prima stima l’ha fornita il Direttore della divisione energia di Arera, Clara Poletti. Ma ai consumatori gli aumenti non piacciono. Pronto un ricorso al Tar Lombardia

Quanto vale la socializzazione degli oneri di sistema in bolletta? Circa il 2% del loro gettito complessivo, con un impatto sui clienti domestici di circa 2-2,2 euro. Lo ha detto il Direttore della divisione energia di Arera, Clara Poletti, intervenendo alla trasmissione “Uno Mattina”.

AUMENTI DI 2 EURO L’ANNO A CLIENTE. DATI PRECISI A SETTEMBRE

“L’Autorità è dovuta intervenire a seguito di sentenze della giustizia amministrativa per correggere il sistema di riscossione, da parte dei distributori, degli oneri generali di sistema che devono essere pagati dai venditori e poi caricati a loro volta sui clienti finali. Il provvedimento riguarda, in particolare, il caso di venditori inadempienti e quindi dei crediti considerati irrecuperabili da parte del distributore. Questi crediti irrecuperabili riguardano casi specifici come i venditori usciti dal sistema – ha chiarito la Poletti –. In termini di quantità, il sistema di tutela dei consumatori” prevede “un processo articolato per quantificare i crediti effettivamente recuperabili” ma “una quantificazione precisa si avrà solo a settembre – ha precisato il direttore di Arera –. Possiamo stimare un aumento del 2% degli oneri generali caricato sui clienti finali per questa morosità. Per il cliente domestico stimiamo possa significare un aumento su base annua di 2-2,2 euro”.

AUMENTI DOVREBBE VALERE COMPLESSIVAMENTE 280 MILIONI DI EURO

Per quanto riguarda i tempi di riversamento in bolletta degli aumenti, al momento, ha proseguito la Poletti “non abbiamo una stima precisa. Quando questo onere entrerà nella raccolta generale, che oggi ammonta a circa 14 miliardi l’anno, potrà essere avviato in via prudenziale ma la decisione sarà consolidata solo al momento in cui conosceremo gli oneri”. In sostanza, presumendo di prendere in considerazione il 2% di 14 miliardi, l’aumento determinato dalla delibera 50/2018, ammonterebbe complessivamente a circa 280 milioni di euro, non lontano dalla cifra annunciata dal Sole 24 Ore la scorsa settimana che parlava di un insoluto complessivo vicino al miliardo di euro e di una “prima fetta” da distribuire tra i consumatori pari a 200 milioni di arretrati.

RICONOSCERE GLI ONERI COME IMPOSTE COME IL CANONE RAI

La Poletti ha anche chiarito che gli oneri generali di sistema hanno “natura tributaria” anche se “vengono trattati come se fossero parte dei corrispettivi dovuti ai clienti finali per il servizio. Per questo ricadono in maniera impropria nella bolletta e ciò è iniquo nel senso che trattandosi di imposte ma sottratte al sistema fiscale, la loro imposizione sul cliente dipende dal consumo di energia”. E per questo “andrebbero riconosciuti e trattati esplicitamente come imposte. Ciò consentirebbe di articolarle in maniera più opportuna. Certo potrebbero essere eventualmente” considerate “come il canone Rai” e “raccolte in bolletta ma non sarebbero più parte del corrispettivo del servizio”. Il direttore di Arera ha ricordato, infine, l’azione dell’Autorità volta a garantire la “certezza del dovuto” in termini di morosità, grazie ai provvedimenti “sui sistemi misura e sulla celerità dei sistemi di fatturazione. Tante cose sono state fatte – ha concluso Poletti – ma tante devono essere ancora fatte”. maxi-bollette

I CONSUMATORI PREPARANO BATTAGLIA. CODACONS ANNUNCIA RICORSO A TAR LOMBARDIA

Naturalmente questa decisione ha attirato le ire delle associazioni di consumatori. “C’è una diffusa indignazione ma non per la delibera che attua una sentenza della giustizia amministrativa ma per la ben più grave la mancanza del legislatore” e per la “doppia beffa – ha chiarito sempre a Uno mattina l’avvocato Massimiliano Dona dell’Unione nazionale consumatori –: da un lato già paghiamo gli oneri di sistema ed è un’ingiustizia perché” rispetto alla bolletta “solo la metà riguarda la materia prima il resto sono tasse, imposte ecc. e un 20% circa misteriosissimo di oneri generali di sistema che finanziano imprese energivore e rinnovabili. Questa quota parte non dovrebbe essere in bolletta ma ora è anche gonfiata dalle morosità. Voci di giornali dicono che sia colpa dei furbetti del turismo energetico” che per via delle morosità “cambiano operatore”. Il fenomeno “esiste, è una piaga ma non per opera dei singoli consumatori. Sono le pmi che avendo bollette più consistenti fanno questo gioco. Per i consumatori c’è un discorso di povertà: per questo chiediamo l’ampliamento dei bonus”.

Adiconsum, tramite una nota, ha fatto sapere di avere chiesto all’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, “un incontro urgente per valutare insieme l’entità economica e numerica, attuale e futura, e quali correttivi mettere in campo per evitare che a pagare siano sempre i consumatori finali ed onesti, giustamente allarmati da questa incresciosa vicenda”, ha chiarito il presidente Carlo De Masi.

Mentre il Codacons parla di “un vero e proprio caos” scoppiato in Italia “con tanto di pericolosissime bufale che circolano in queste ore sul web e attraverso catene inviate tramite WhatsApp”. “Stanno circolando sui social network e attraverso testi inviati da cellulare messaggi che annunciano un addebito da 35 euro sulla bolletta della luce di aprile, finalizzato a coprire i debiti degli utenti morosi, quelli cioè che non hanno pagato la propria bolletta elettrica – denuncia il Codacons –. Un messaggio pericolosissimo perché invita anche a non pagare la bolletta in attesa di una non meglio specificata sentenza del Tar, e a decurtare questi 35 euro dal bollettino postale. Si tratta di una bufala a tutti gli effetti, che solo in parte si fonda su un aspetto reale. La deliberazione 50/2018 dell’Autorità per l’energia si prefigge infatti l’obiettivo di spalmare sugli utenti finali le morosità, ma solo relativamente agli oneri di sistema non pagati dagli operatori ai distributori dell’energia – spiega l’associazione -. Un principio per il Codacons palesemente ingiusto perché, al di là degli importi e dell’entità dei ricarichi in bolletta, spalma sui consumatori onesti parte dei debiti accumulati sulle bollette elettriche. Proprio in tal senso il Codacons sta preparando un ricorso al Tar della Lombardia, dove si impugnerà la delibera dell’Autorità per l’energia chiedendone l’annullamento nella parte in cui addebita all’intera collettività gli oneri di sistema non pagati”.

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