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Chevron continua a puntare sul petrolio

A differenza delle major europee, Chevron non sposterà il focus dal petrolio e dal gas alle fonti rinnovabili. Promette “meno carbonio”, ma non la riduzione delle emissioni

In un’intervista a Bloomberg, l’amministratore delegato della compagnia petrolifera statunitense Chevron, Mike Wirth, ha promesso agli investitori “rendimenti più elevati” e “meno carbonio”.

CHEVRON E LE EMISSIONI

In realtà, a differenza delle rivali europee come BP e Royal Dutch Shell, Chevron non ha annunciato – e nemmeno sembra avere intenzione di farlo – obiettivi di lungo termine per l’eliminazione o la riduzione drastica delle emissioni di gas serra. Si è impegnata a ridurre le perdite di metano e l’intensità di carbonio di ogni barile di petrolio prodotto, ma si è lasciata aperta la possibilità di aumentare le proprie emissioni complessive parallelamente alla crescita dell’output.

I NUMERI DI CHEVRON NEL 2020

Per Wirth, questa continuità di approccio è un punto di forza di Chevron, a differenza delle altre aziende “che hanno dovuto cambiare strategia, cambiare dividendi, cambiare priorità finanziarie”.

Chevron effettivamente non ha tagliato i suoi dividendi, come hanno fatto invece Shell e BP. E nonostante il 2020 sia stato un anno molto difficile per gli idrocarburi, la compagnia – le cui azioni hanno però subito un calo del 24 per cento – si è comunque confermata uno dei soggetti più solidi del settore: attualmente possiede un valore di mercato più grande di quello di ExxonMobil, che per larga parte dell’ultimo secolo è stata la maggiore compagnia petrolifera degli Stati Uniti.

La strategia di Wirth prevede di investire in maniera maggiormente efficiente, ad esempio in progetti a basso rischio e più rapidi da sviluppare. Nel 2020 il piano degli investimenti di Chevron è stato ridotto a 14 miliardi di dollari, meno della metà di quanto speso nel 2014, e le spese resteranno basse almeno fino al 2025.

LA TRANSIZIONE ENERGETICA

Il 2 per cento del budget per il 2021, 14 miliardi in tutto, è stato destinato ad investimenti nella transizione energetica: una cifra di 300 milioni di dollari. A differenza delle major europee, Chevron dunque non sposterà il focus dal petrolio e dal gas alle fonti rinnovabili.

Wirth ha detto a Bloomberg che Chevron ha scelto di non puntare sull’eolico e sul solare “dove ci sono attori forti e ben posizionati. Non siamo in vantaggio”, per concentrarsi piuttosto “là dove riteniamo che il nostro insieme unico di capacità tecniche, operative e finanziarie ci permetta di fare cose grandi, complesse, su larga scala e cose che non sono necessariamente fatte con facilità da altri”.

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