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Caro Benzina

Il governo muove l’accisa mobile contro il caro carburante

Cos’è l’accisa mobile e qual è il punto sulla lotta al caro carburante dopo le parole di Cingolani e delle associazioni

Il governo Draghi si sta muovendo. Il caro carburante, inserito nel contesto di crisi energetica più generale, è un fenomeno sempre più evidente di queste settimane. Come raccontato stamani su Energia Oltre, questa sera il Consiglio dei Ministri deciderà prime misure di questa nuova fase di rincari in bolletta e a fine mese arriverà un nuovo documento finanziario che ritocchi le stime di fine anno scorso.

Se è vero che anche nel proprio piccolo ogni cittadino può correggere taluni comportamenti per risparmiare energia, è fondamentale osservare le mosse di Palazzo Chigi. In questo senso, oggi il ministro del Ministero per la Transizione Ecologica Roberto Cingolani ha risposto all’informativa al Senato sulla situazione energetica fortemente condizionata dalla guerra ucraina.

LA PROPOSTA DEL MITE: COSA SONO LE ACCISE MOBILI

La misura più nuova introdotta dal capo del dicastero energetico è stata quella relativa alle accise mobili. Ma cosa sono? Si tratta ovviamente di uno strumento di contenimento degli aumenti di prezzo di benzina e gasolio. Le file alle pompe di rifornimento sono ormai la normalità in questi giorni ma è chiaro che occorre fermare l’ondata. Attualmente le accise sui carburanti sono sui 0,73 centesimi al litro.

Per Cingolani, il quadro si lega da inizio anno agli aumenti dei costi del Brent. Aumenti pari a “130 dollari al barile partendo da 78 in questi giorni è intorno ai 100 dollari, e da questo conseguono in parte gli aumenti di questi giorni”.

“Stiamo valutando di praticare sui carburanti un’accisa mobile – ha detto il ministro – il maggior gettito Iva potrebbe essere utilizzato per ridurre l’accisa corrispondente”.  Dunque, la tassa sarebbe applicabile anche grazie al maggior gettito Iva generato dall’aumento dei prezzi (finali). L’operazione è stata definita “complessa” dallo stesso ministro, ma sarebbe chiave per abbassare i prezzi dei distributori.

QUANTO RISPARMIO GENEREREBBE UN’ACCISA MOBILE

L’introduzione delle accise mobili sul carburante significherebbe tagliare il costo di benzina e gasolio. Secondo alcune stime che circolano in queste ore sui tavoli del governo si parlerebbe di circa 10-15 centesimi al litro.

In caso di riuscita, benzina e diesel tornerebbero intorno ai 2 euro per la modalità self service. Di fatto vorrebbe dire tornare a sette giorni fa. Sui consumatori, però, è da valutarne l’effetto positivo. Anche perché nessuno garantisce la non risalita dei prezzi alle pompe.

LA PRIMA VOLTA DELL’ACCISA MOBILE

Introdotto con la legge finanziaria 2008, l’intervento nacque con l’obiettivo di calmierare il caro-benzina. Si rese necessario dopo aver rilevato che nei Paesi Bassi, Portogallo e Italia il prezzo del carburante era tra i più elevati del resto d’Europa. Il legislatore italiano intervenne per compensare le maggiori entrate dell’Iva che derivavano dalle variazioni del prezzo internazionale del petrolio greggio, con l’articolo 1, commi da 290 a 294.

La norma in esame riprende una proposta contenuta nel “terzo pacchetto” delle liberalizzazioni che portano il nome del ministro Bersani. Dal luglio 2007, i prezzi più bassi si registravano in Grecia e Spagna.

LE REAZIONI ALLA PROPOSTA DI UN’ACCISA MOBILE: API

«L’ipotesi di Draghi di calmierare il prezzo del gas a 100 €/MWh non è assolutamente sufficiente. Alle aziende serve una soglia di mercato che sia almeno della metà, infatti, in condizioni normali le imprese pagavano il gas tra 20 e 30 €/MWh. Inoltre, bisogna agire sui costi dell’elettricità – dice Paolo Galassi, numero uno di A.P.I.

CASTELLI (MEF): ACCISA MOBILE IPOTESI CONCRETA

“Nell’informativa di oggi al Senato, il Ministro Cingolani ha ben tracciato le aree di intervento, sopratutto a livello europeo, per arginare i rincari del costo dell’energia ed ha parlato di un’accisa mobile sui carburanti. È un’ipotesi concreta per ridurre le accise su carburanti e combustibili per uso civile. Si tratta di un’operazione straordinaria, che si richiama ad un meccanismo previsto per la crisi del 2007, utile a contenere l’impatto dell’aumento del costo dei carburanti sui consumatori finali”.

“In sostanza, il maggior gettito IVA dovuto all’aumento della base imponibile, che abbiamo registrato a causa dall’incremento dei prezzi dell’energia, verrebbe utilizzato per ridurre l’accisa corrispondente e avere quindi una diminuzione del prezzo finale”. Così il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli.

FERRAZZI (PD): SICUREZZA ENERGETICA PRIORITARIA

“La sicurezza energetica del Paese e l’abbattimento delle bollette per famiglie e imprese in questa situazione di crisi legata alla guerra in Ucraina sono l’assoluta priorità per il Partito Democratico, che ha fatto proposte concrete quali l’assegno energia per le famiglie, selettivo in base all’Isee, e il sostegno alle imprese e agli autotrasportatori”. Lo ha detto in Aula il senatore Andrea Ferrazzi, capogruppo dem nella Commissione Ambiente e Territorio, parlando per il Partito Democratico nell’ambito dell’informativa del ministro Cingolani sulla situazione energetica attuale.

PER FORNARO (LEU) NECESSARIO FERMARE LA  SPECULAZIONE SUL GAS

“E’ assolutamente necessario fermare la speculazione di queste ore sul gas, sulla benzina e sulle materie prime. Gli aumenti dei prezzi al consumo sono ingiustificabili, come sostiene il ministro Cingolani. Mi auguro si indaghi su questi fenomeni speculativi che stanno mettendo in ginocchio imprese e famiglie”.

“E’ necessario che il governo intervenga per alleggerire l’onere su famiglie e imprese, con un calmieramento delle bollette energetiche, e con misure per ridurre l’aumento del prezzo della benzina o del diesel. La guerra in Ucraina ha messo sotto gli occhi di tutti la fragilità dell’Europa e del nostro Paese sulle questioni energetiche”. Lo afferma il capogruppo di LeU a Montecitorio Federico Fornaro.

FEDERCONSUMATORI INVOCA INTERVENTO TOTALE

È urgente, inoltre, che il Governo intervenga non solo sul fronte delle tariffe di luce e gas, ma anche su quello dei carburanti, azzerando le accise e abbassando la tassazione, per un risparmio complessivo di 1.102 Euro annui ad automobilista”. Così, in una nota, Federconsumatori.

“A fianco di tali operazioni è indispensabile avviare un attento controllo. In particolare, per contrastare e sanzionare severamente speculazioni sui prezzi, ingiustificabili in ogni momento, a maggior ragione in una fase delicata come quella che siamo attraversando”.

Federconsumatori ha avviato attività di monitoraggio e di controllo su eventuali fenomeni speculativi o intese restrittive sui prezzi. Invitiamo i cittadini a segnalarci abusi e anomalie, per effettuare le giuste segnalazione alle autorità competenti”.

TODDE (M5S) A FAVORE DELLA RIMODULAZIONE DELLE ACCISE

“II Movimento 5 stelle propone la rimodulazione delle accise e la sterilizzazione dell’Iva almeno per i prossimi 6 mesi. Il governo deve agire colpendo chi specula sui prezzi. Inoltre, è necessario creare fondi per un immediato intervento su caro bollette e carburante, utilizzando i proventi delle aste Co2, tassando gli extra profitti delle aziende energetiche come contributo di solidarietà. Per sostenere le Pmi proponiamo un credito di imposta fino all’80% su progetti di autoproduzione da fonti rinnovabili. Bisogna agire con una pianificazione e un iter velocizzato degli impianti necessari per la rigassificazione extra per renderci indipendenti dal gas russo”.

“Quanto all’estrazione del gas nazionale, bisogna considerare che le riserve complessive nel sottosuolo vanno da 75 a 90 miliardi di metri cubi, il fabbisogno di un anno. Le misure introdotte nel DI energia servono ad affrontare l’emergenza, ma non possono risolvere il tema di diversificazione delle fonti in modo strutturale”.

“È chiaro che serve un Energy Recovery Fund per affrontare l’emergenza energetica. L’Ue, insieme agli stati membri, studi ed elabori un piano di reazione solidale per ripartire i costi delle sanzioni e fissi un tetto comune al prezzo del gas”. Lo dichiara la ViceMinistra al Mise e vicepresidente del M5S Alessandra Todde.

CODACONS CONTRO IL GOVERNO SULL’ACCISA MOBILE

“Il Governo continua a ragionare su possibili soluzioni contro il caro-benzina ma non adotta alcun intervento concreto, mentre milioni di famiglie e imprese pagano il prezzo dell’immobilismo dell’esecutivo che, a differenza dei governi stranieri, non ha ancora adottato alcuna misura sui carburanti”.

Lo afferma in una nota il Codacons, attaccando il Ministro Cingolani secondo cui il Governo sarebbe ragionando sull’ipotesi di un’accisa mobile sui carburanti.

“Il Governo non deve ragionare ma deve agire, perché ha avuto tutto il tempo necessario per studiare soluzioni al problema del caro-carburante – attacca in una nota il presidente Carlo Rienzi – L’accisa mobile non appare al momento la soluzione adatta ad affrontare l’emergenza in atto, soprattutto in considerazione dei livelli record raggiunti dai listini alla pompa. Serve un azzeramento dell’Iva su benzina e gasolio almeno fino alla fine dell’emergenza, e misure per ridurre in modo strutturale le accise anacronistiche introdotte per finanziare guerre e alluvioni degli anni passati”.

UNC: BENE L’ACCISA MOBILE

“Bene, ma sarebbe meglio se il Governo valutasse meno e facesse qualcosa! Le accise sui carburanti si possono e si devono ridurre oggi, senza se e senza ma! E’ la cosa più semplice di questo mondo! E non vanno abbassate per 15 o 20 cent, ma almeno per 50 cent, anche se in via temporanea e solo fino a che i prezzi non torneranno a valori normali e le speculazioni non saranno cessate” afferma in una nota Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori

“Non vorremmo, insomma, essere presi in giro con uffici complicazioni cose facili. E’ dal 2002, infatti, con l’allora ministro delle Attività Produttive Antonio Marzano, che ci dicono che stanno studiando un meccanismo sulle accise che possa stabilizzare il prezzo della benzina. Insomma, la dichiarazione di oggi del ministro sul fatto che il Governo sta valutando l’ipotesi non vorremmo fosse il corrispondente dello stiamo studiando del 2002 di Marzano o del 2012 dell’allora sottosegretario allo Sviluppo economico, Claudio De Vincenti. E’ finito il tempo delle prese in giro! Servono i fatti!” conclude Dona.

GIACOMONI (FI): ANNI DI POLITICHE ENERGETICHE SBAGLIATE

“La ‘tempesta perfetta’ che si è abbattuta sull’Europa in questo ultimo mese sta facendo emergere tutti i limiti delle politiche energetiche e di approvvigionamento dell’Italia degli ultimi anni”. Così, in una nota, il deputato di Forza Italia, Sestino Giacomoni, membro del coordinamento di presidenza del partito azzurro.

“Ai rincari – prosegue Giacomoni – si aggiungono l’incertezza e le fluttuazioni che derivano dal conflitto tra Russia e Ucraina. Nell’informativa al Senato il ministro Cingolani, ha analizzato l’evoluzione dei consumi, delle importazioni e della produzione nazionale del gas naturale dal 2011 ad oggi, nonché l’andamento dei prezzi energetici e dei carburanti”.

“Rispetto al 2011 l’Italia ha aumentato la dipendenza da altri Paesi – in particolare dalla Russia – più che dimezzando nel caso del gas naturale la produzione interna e spingendo la subalternità alla Russia quasi al 40%. Una scelta pericolosa che stiamo pagando a caro prezzo, in tutti i sensi. Negli anni dei governi Berlusconi, con esponenti di spicco come i ministri Marzano e Martino – sottolinea Giacomoni – gettammo le basi per portare l’Italia verso l’indipendenza energetica, con studi di fattibilità sulle energie rinnovabili, sul biometano, sull’energia prodotta con l’idrogeno, sul nucleare pulito, sull’autoproduzione di gas naturale”.

“L’aumento da record dei prezzi di gas, energia e carburanti mette a rischio la stabilità delle famiglie e delle imprese. Ora è necessario subito un taglio delle accise sui carburanti (almeno 15 – 20 centesimi al litro) e politiche di contenimento dei costi per tutte le fonti energetiche, poi dovremo ritornare, in sinergia con l’UE, ad una politica energetica che punti alla semplificazione, alla sostenibilità, al contenimento dei consumi e all’efficienza”, conclude Giacomoni.

GALLONE (FI) DOPO L’INFORMATIVA DI CINGOLANI

“Servono misure straordinarie per una crisi straordinaria. Per questo Forza Italia, forza di maggioranza e di governo, a livello europeo con Berlusconi e Tajani, e a livello nazionale in Parlamento, chiede che si agisca immediatamente togliendo le accise sul carburante in modo da calmierare costi che stanno diventando insostenibili per cittadini e imprese. Ritenendolo un investimento indispensabile. Se non lo facciamo subito rischiamo il blocco totale del Paese. E bisogna intervenire in maniera strutturale per realizzare una politica energetica ferma da più di trent’anni. Semplifichiamo in maniera sostanziale le procedure e gli iter autorizzativi, rimettiamo in funzione subito le trivelle inutilizzate per usare il nostro gas, rendiamo strutturale in primis il Golden Power almeno sul piano energetico e proroghiamo le concessioni sull’idroelettrico favorendo investimenti e revamping e lasciandolo italiano”.

“E poi, ministro Cingolani, bisogna realizzare impianti in ogni punto d’Italia per potenziare la raccolta, lo smaltimento e il riciclo di rifiuti che producono energia. Basta esportare i rifiuti, che sono un valore incredibile, pagando pure tanto! E facciamo correre la ricerca sul nucleare pulito informando bene sulla differenza tra fissione e fusione”.

“Abbattiamo i muri ideologici che hanno finora bloccato il Paese, pena una dipendenza che sta finanziando la guerra. Siamo consapevoli che ci sarà da lavorare sodo, ma il nostro Paese non può più permettersi di restare indietro. Forza Italia c’è, con volontà propositiva, non solo per tenere l’Italia a galla, ma per farla navigare e per renderla finalmente libera e indipendente”. Lo ha detto la vicepresidente dei senatori di Forza Italia, Alessandra Gallone, intervenendo in Aula dopo l’informativa del ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, sui rincari del costo dell’energia.

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