La fusione tra Orocobre e Galaxy creerà il quinto produttore più importante al mondo di litio, un metallo fondamentale per le batterie
Le aziende minerarie australiane Orocobre e Galaxy Resources hanno intenzione di fondersi attraverso un accordo da 4 miliardi di dollari australiani (circa 2,6 miliardi di euro) che andrà a creare il quinto più importante produttore al mondo di litio, un metallo cruciale per la produzione delle batterie utilizzate nelle automobili elettriche e nello stoccaggio di energia.
La nuova entità disporrebbe di una base produttiva diversificata in più paesi: l’Australia, l’Argentina, il Canada, il Giappone.
LE STIME SULLA PRODUZIONE
Orocobre e Galaxy dicono che l’accordo le permetterà di espandere entro i prossimi anni la produzione di carbonato di litio – una forma lavorata del metallo – da 40mila a 100mila tonnellate all’anno.
Secondo la società canadese di servizi finanziari Canaccord Genuity, se l’acquisizione verrà ultimata le due aziende arriveranno a produrre 130mila tonnellate di carbonato di litio nel 2025.
IL MESSAGGIO AGLI INVESTITORI
Simon Hay, direttore esecutivo di Galaxy, ha detto agli investitori che la crescita nella produzione giunge con un “tempismo perfetto per soddisfare l’aumento della domanda dai nostri clienti”.
I PROGETTI DI OROCOBRE E GALAXY
Tra i progetti sul litio elaborati da Orocobre e Galaxy ci sono quelli di Olaroz e di Sal de la Vida in Argentina e James Bay in Canada. Le previsioni riportate dal Financial Times parlano di una spesa in conto capitale per oltre 1 miliardo di dollari australiani.
La nuova entità nata dalla fusione avrà la sua sede centrale in Argentina, dove Orocobre gestisce il progetto Olaroz.
LE PREVISIONI SUL PREZZO DEL LITIO
Dopo due anni di prezzi bassi, il mercato del litio è oggi in forte risalita. Quest’anno i prezzi del carbonato di litio sono cresciuti di circa il 70 per cento, spinti dall’aumento della domanda di veicoli elettrici.
La banca australiana di investimenti Macquarie prevede che i prezzi cresceranno ancora del 30-100 per cento entro i prossimi quattro anni parallelamente alla maggiore diffusione delle auto elettriche, che andranno a sostituire quelle dotate di motore a combustione interna.