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Messico

Messico, bloccati oltre 200 progetti energetici

Il piano del presidente López Obrador consiste nello scoraggiare l’iniziativa privata straniera per favorire le aziende statali messicane

Il presidente del Messico Andrés Manuel López Obrador (AMLO), un nazionalista di sinistra, sta invertendo un processo di liberalizzazione del settore energetico che aveva fatto del paese uno dei mercati più interessanti per gli idrocarburi e le rinnovabili.

Lo scrive Bloomberg, che spiega che il piano di AMLO per il settore energetico – che consiste nello scoraggiare l’iniziativa privata straniera per favorire le aziende statali messicane – ha portato alla sospensione di oltre duecento progetti energetici, tra parchi eolici, impianti fotovoltaici e centrali a gas. Il governo ha sospeso l’assegnazione dei permessi, “esacerbando un processo burocratico già lungo”. Il risultato di questo approccio è che importanti aziende straniere dell’energia come la spagnola Iberdrola o la statunitense AES Corporation hanno deciso di rimandare gli investimenti in Messico.

AMLO ha anche ordinato la sospensione delle aste per i permessi di trivellazione di petrolio e gas nelle acque messicane. A trovarsi in un limbo, oltre alle centinaia di progetti sulle rinnovabili, c’è anche lo sviluppo del giacimento petrolifero di Zama, che dovrebbe contenere due miliardi di barili di petrolio e che è però conteso tra la compagnia statunitense Talos Energy (che lo ha scoperto) e la messicana PEMEX.

Duncan Wood, direttore del Mexico Institute del Wilson Center, ha detto a Bloomberg che l’obiettivo di AMLO è “cambiare le regole del gioco” per far sì che lo stato riacquisti il controllo sul settore energetico. La precedente amministrazione messicana aveva infatti approvato, nel 2014, una riforma che aveva liberalizzato il settore energetico, mettendo fine ad un monopolio statale durato settantacinque anni. Ma “tutto sembra indicare che [AMLO] voglia chiudere di nuovo il sistema”, secondo Wood.

La cancellazione e la sospensione degli investimenti privati nel settore energetico stanno però complicando le prospettive dell’economia messicana, che già si ritrova a dover affrontare la peggiore contrazione in quasi un secolo a causa della pandemia di coronavirus. Oltre a scoraggiare gli investimenti attraverso modifiche regolatorie o ritardi nei processi autorizzativi, AMLO ha anche attaccato pubblicamente alcune aziende private come Iberdrola e Repsol: quest’ultima, ad esempio, è stata accusata di aver “abusato” delle politiche di liberalizzazione introdotte dalle amministrazioni precedenti.

Nel 2019 – il mandato di AMLO è iniziato il 1° dicembre 2018 – gli investimenti diretti esteri in progetti energetici di ogni tipo in Messico sono diminuiti di oltre il 60 per cento, scendendo a 2,25 miliardi di dollari. Nel terzo trimestre del 2020 risultavano ulteriormente calati a 1,3 miliardi.

Bloomberg nota però che alcune aziende straniere che non sono dirette concorrenti di PEMEX o di CFE (la società elettrica statale) non hanno riscontrato difficoltà nel fare affari nel paese.

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