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Libano

Perché l’Europa si gasa dopo la nuova scoperta a Cipro

È la più grande scoperta finora fatta nella zona economica marittima esclusiva di Cipro e, sulla base dei dati ufficiali, una delle più grandi al mondo negli ultimi due anni

Arriva un nuova grande scoperta gas nelle acque di Cipro grazie al colosso energetico ExxonMobil. Nonostante le tensioni in atto nel Mediterraneo Orientale, originate soprattutto dai difficili rapporti tra Ankara e Nicosia, l’azienda statunitense ha annunciato di aver perforato un pozzo in acque profonde nella zona a sud della città di Limassol e di aver ottenuto “risultato incoraggianti” superiori alle aspettative.

SCOPERTA IMPORTANTE ANCHE PER LA SICUREZZA ENERGETICA EUROPEA

Naturalmente si tratta di una notizia importante anche per quanto riguarda la sicurezza energetica europea. Ma le difficoltà spuntano non appena si guarda un po’ più nord, in Turchia. Il paese ha infatti intrapreso in questi giorni la più grande esercitazione navale della regione, volta proprio a dare sfoggio della forza turca per rafforzare i propri diritti di esplorazione energetica al largo dell’isola.

È LA PIÙ GRANDE SCOPERTA FINORA FATTA NELLA ZONA ECONOMICA MARITTIMA ESCLUSIVA DI CIPRO

“Questa è la più grande scoperta finora fatta nella zona economica marittima esclusiva di Cipro e, sulla base dei dati ufficiali, una delle più grandi al mondo negli ultimi due anni”, ha dichiarato il ministro dell’energia Georgios Lakkotrypis in una conferenza stampa a Nicosia riportata da diversi media locali. Anche se l’esplorazione su un primo pozzo non aveva prodotto segni di depositi sfruttabili, un secondo sondaggio ben noto come Glafcos 1 ha mostrato “una qualità eccellente” della risorsa, ha detto Lakkotrypis. “I risultati dimostrano il potenziale della nostra ZEE come riserva di alta qualità”, ha aggiunto il ministro, insistendo sul fatto che Cipro potrebbe diventare una fonte alternativa di energia per l’Unione Europea, permettendogli di ridurre la sua dipendenza dalla Russia nel settore del gas naturale.

L’ESPLORAZIONE PORTATA AVANTI QATAR PETROLEUM E EXXONMOBIL

Insieme a Qatar Petroleum, suo partner, la ExxonMobil sta conducendo, dal novembre dello scorso anno, una perforazione esplorativa al largo dell’isola. I giacimenti di gas sono stati trovati per la prima volta nelle acque al largo di Cipro nel 2011, ma il “Blocco 10″, l’area assegnata alle due società, è ritenuto di gran lunga la più promettente con risorse stimate tra i 142 e i 227 miliardi di metri cubi). Il vice-presidente britannico del gigante energetico statunitense, Tony Asprey, che ha parlato della scoperta dopo aver informato il presidente Nicos Anastasiades, ha detto che l’azienda trascorrerà i prossimi mesi proseguendo l’ulteriore analisi dei risultati per valutare il loro pieno potenziale. “Siamo molto incoraggiati dai risultati che abbiamo visto nel pozzo e passeremo i prossimi mesi ad analizzare tutti i dati che abbiamo raccolto per definire meglio il pieno potenziale commerciale della risorsa”, ha detto in conferenza stampa. Turchia

RISCHIO DI TENSIONI CON LA TURCHIA

Ma la nuova posizione che Cipro sta scalando nella mappa energetica regionale non è priva di rischi. Gli analisti politici ritengono che la ricchezza offshore potrebbe riaccendere le tensioni con la Turchia, che ha assunto una posizione sempre più aggressiva nei confronti delle compagnie petrolifere internazionali che perforano in mari di cui contesta la proprietà. Ankara ha avvertito che presto inizierà la propria perforazione al largo dell’isola, divisa tra una maggioranza della popolazione greca nel sud e i turchi nel nord. Il presidente turco, Recep Tayyip Erdoğan, ha ripetutamente avvertito le cinque aziende energetiche straniere che stanno esplorando al largo di Cipro di non “oltrepassare il limite”, sostenendo che alcune delle acque circostanti rientrano nella giurisdizione del paese.

IL GOVERNO DI ANASTASIADE HA AUSPICATO DI INIZIARE AD ESPORTARE GAS ENTRO IL 2022

Con colloqui volti a riunificare l’isola in una situazione di stallo, le entrate provenienti da potenziali riserve rimangono un punto d’arresto importante, con Ankara che insiste sul fatto che le ricchezze sottomarine possono essere condivise tra le due comunità solo dopo aver raggiunto un accordo. Il blocco 10 è adiacente all’enorme giacimento di gas Zohr scoperto dall’Egitto (e da Eni) nel 2015, il che fa supporre che l’isola del Mediterraneo stia galleggiando su enormi risorse naturali. Deciso a proseguire l’esplorazione, il governo di Anastasiade ha auspicato di iniziare ad esportare gas – e forse anche petrolio che si ritiene sia presente – entro il 2022.

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