Advertisement Skip to content
Cambiamenti Climatici

L’impatto dell’uragano Laura sulle raffinerie degli Stati Uniti

L’uragano Laura ha provocato seri danni alle raffinerie di petrolio americane, che si concentrano proprio lungo la costa del golfo del Messico

Prima di essere declassato a depressione tropicale, l’uragano Laura (di categoria 4) ha colpito le coste della Lousiana, nel sud-est degli Stati Uniti, causando la morte di sei persone e danneggiando le infrastrutture energetiche.

Oltre alle interruzioni di corrente – più di 875mila americani sono rimasti senza elettricità –, Laura ha provocato seri danni all’industria statunitense della raffinazione di petrolio, che si concentra proprio lungo la costa del golfo del Messico.

L’IMPATTO SULLE RAFFINERIE

Secondo le stime preliminari riportate da Argus, Laura ha ridotto o messo fuori servizio il 16 per cento della capacità di raffinazione nella costa del Golfo. Grandi produttori come ExxonMobil, Total, Motiva, Citgo e Valero avevano tutti già sospeso le operazioni nella regione mentre l’uragano si avvicinava, prevedendo forti venti e inondazioni.

Reuters scrive che mercoledì scorso sono stati chiusi sei impianti di lavorazione del petrolio che si trovavano lungo il percorso di Laura: queste strutture hanno una capacità di conversione del petrolio in benzina pari a 2,3 milioni di barili al giorno, circa il 12 per cento della capacità totale degli Stati Uniti.

Oltre alle raffinerie, nella giornata di mercoledì sono state evacuate 310 strutture petrolifere offshore. È stato rimosso l’84 per cento dell’output di greggio nel golfo del Messico (1,56 milioni di barili al giorno) e il 61% della produzione offshore di gas naturale.

Giovedì il dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti ha fatto sapere di aver ordinato la chiusura di due siti – uno in Louisiana e l’altro in Texas – della riserva strategica di petrolio americana per permettere l’evacuazione dei lavoratori. Tuttavia, la riserva non ha finora ricevuto richieste di petrolio e le scorte di carburante nella regione sono ancora alte per via della contrazione dei trasporti causata dall’epidemia di coronavirus.

È ancora troppo presto per avere dati definitivi sulla situazione. Nel settembre 2005, però, l’uragano Rita – sempre nel golfo del Messico e paragonabile a Laura per intensità – aveva causato un crollo del 24 per cento circa della capacità totale di raffinazione americana, che impiegò quasi due mesi per tornare ai livelli medi stagionali.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su