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Fabbriche

I piani di Lloyd’s sugli investimenti inquinanti

Lloyd’s di Londra ha detto che porrà fine agli investimenti nel carbone, nelle oil sands e nelle nuove esplorazioni nell’Artico entro il 2030

Lloyd’s di Londra, la grande corporazione di assicurazioni britannica, ha fatto sapere che porrà fine agli investimenti nelle centrali e nelle miniere a carbone, nelle sabbie bituminose e nelle nuove attività di esplorazione energetica nell’Artico entro il gennaio del 2030.

IMPACT INVESTING

Lloyd’s Corporation ha anche annunciato che entro il 2022 destinerà il 5 per cento del suo fondo centrale all’impact investing, ovvero quegli investimenti che, oltre al ritorno finanziario, generano anche un impatto ambientale positivo. Inoltre, ha intenzione di azzerare le emissioni nette delle proprie operazioni entro il 2025.

LA MOBILITAZIONE DEI MERCATI FINANZIARI

L’annuncio di Lloyd’s si aggiunge a quello di molte altre società finanziarie e banche, che hanno preso pubblicamente l’impegno di sostenere il passaggio ad un’economia a basse emissioni di carbonio attraverso la riorganizzazione dei loro investimenti e il distacco dalle attività più inquinanti.

Bloomberg scrive che la mobilitazione dei mercati finanziari a sostegno della transizione energetica e degli sforzi per la riduzione delle emissioni di gas serra era uno degli obiettivi principali dell’accordo di Parigi sul clima del 2015. Accordo che, tra le altre cose, prevede che gli stati che lo hanno sottoscritto si impegnino a mantenere l’aumento della temperatura globale entro gli 1,5 gradi Celsius, e non oltre i 2.

COSA HA DETTO IL PRESIDENTE DI LLOYD’S

Il presidente di Lloyd’s, Bruce Carnegie-Brown, ha detto che “per la prima volta, stiamo fissando obiettivi di sottoscrizione e investimento responsabili per favorire l’accelerazione della transizione della società dalla dipendenza dai combustibili fossili verso le fonti di energia rinnovabile”.

LA COP26

In un comunicato Lloyd’s ha fatto sapere che, in previsione della COP26 di Glasgow – la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, organizzata dal Regno Unito e dall’Italia, che si terrà a novembre –, valuterà in che modo il settore assicurativo “può supportare al meglio lo sforzo globale contro il rischio climatico” e il piano del governo britannico sulla transizione energetica.

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