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Bioliquidi, Anpeb

Quanto contano i bioliquidi nella transizione energetica

“Il nostro comparto è chiave perché abbiamo impianti programmabili” dice tra l’altro Cristian Banfi, numero uno di Anpeb

La transizione energetica incombe nel dibattito pubblico e politico italiano. Nella giornata di ieri si è consumato un importante voto europeo per lo stop ai veicoli inquinanti e la svolta alle zero emissioni al 2035. In Italia, l’attesa della plenaria di Bruxelles aveva portato allo scontro mediatico i principali attori della politica. Da Letta a Salvini passando per Calenda. E anche nei palazzi ministeriali, il ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani ha dovuto fare i conti con le strigliate degli ambientalisti. E, sempre ieri, ha confermato la roadmap per l’addio al gas russo. Obiettivo: 2024, grazie agli accordi con i paesi africani che garantiranno 13 miliardi di metri cubi di Gnl e 12 di gas naturale.

I PIANI DEL GOVERNO DRAGHI SULLA TRANSIZIONE

Una pianificazione chiara, più volte ribadita e alla quale manca la cosa principale: metterla in atto, concretizzarla. Anche il premier Draghi ha agito con pragmatismo in queste settimane, ormai mesi, post-scoppio della guerra ucraina. Nella giornata di martedì è anche arrivato l’ok ai primi progetti di rinnovabili con sei Regioni.

IL RUOLO DEI BIOLIQUIDI…

In questo quadro articolato, in continuo aggiornamento, un ruolo fondamentale in vista della transizione può e deve essere giocato dai bioliquidi. Si tratta di combustibili liquidi per scopi energetici diversi dal trasporto, compresi l’elettricità, il riscaldamento ed il raffreddamento, prodotti a partire dalla biomassa. E sui quali di volta in volta l’Unione europea incalza con parametri stringenti, da rispettare senza se e senza ma.

…SECONDO L’ANPEB

Il comparto è dunque rilevante ma forse percepito come laterale quando si parla di rinnovabili e nuove energie. “Noi siamo in grado di produrre tutto il giorno, tutti i giorni. Dunque, almeno 8300 ore l’anno. Se pensiamo a un parco eolico o fotovoltaico, invece, quando vanno al massimo raggiungono le duemila ore di attività”. A dirlo è Cristian Banfi, presidente dell’Anpeb, l’Associazione nazionale produttori di energia da bioliquidi. La sua idea è che il comparto nel quale opera quotidianamente può garantire programmabilità: “d’altronde Terna, per rendere l’idea, ha classificato alcuni nostri impianti come essenziali”. E gli impianti che soddisfano i fabbisogni energetici di intere filiere si trovano su tutto il territorio nazionale. I settori che assistiamo vanno dal manufatturiero all’automotive.

ANCHE SULL’IDROGENO

Ma anche sull’idrogeno i bioliquidi sono centrali eccome. In generale, l’H2o è un elemento essenziale per accelerare la transizione energetica e generare importanti benefici socio-economici e ambientali. Soprattutto l’idrogeno verde, prodotto cioè attraverso elettrolizzatori alimentati ad energia rinnovabile. Bisogna ricordare infatti che non stiamo parlando di una fonte di energia presente in natura, ma può essere prodotto attraverso diverse fonti, ad esempio da idrocarburi come il gas metano (idrogeno grigio) o da fonti rinnovabili attraverso il processo di elettrolisi (idrogeno verde). E anche lo stesso Banfi conferma che “i nostri impianti possono già incidere se collegati a elettrolizzatori”.

OCCUPAZIONE, EMERGENZA ENERGETICA E PROSPETTIVE

L’impegno dell’Anpeb è centrale anche in termini di occupazione. “Parliamo di seimila unità tra personale interno – quindi generato direttamente – e indirettamente verso altri settori. Le nostre centrali si dislocano anche in zone dismesse, in aree di crisi aziendale come Acerra dove gestisco una centrale da 75 MW”.

Con la guerra in Ucraina, come noto, la crisi energetica si lega fortemente alle difficoltà del reperimento delle commodities. Sono saliti i costi in maniera vertiginosa, si sono bloccate le esportazioni da alcuni paesi. Ecco perché, per una transizione più efficace, il comparto dei bioliquidi può risultare centrale. “Se i nostri impianti operassero a pieno regime – dice in proposito Banfi – potremmo generare 4 TWh all’anno per un risparmio superiore a un miliardo di metri cubi di gas”. La rilevanza del settore, insomma, non può non far pensare a un contatto costante con il governo. Per Banfi bisogna insistere sul contributo alla transizione energetica, “l’esecutivo si sta sforzando per sviluppare le rinnovabili e snellire gli iter autorizzativi”. Ma non si può pretendere di avere tutto e subito, “servono soluzioni strutturali”. Ecco perché ogni settimana di lavoro, di aggiornamento tra operatori e istituzioni è fondamentale per concretizzare la transizione energetica. In cui i bioliquidi risulteranno cruciali.

 

 

 

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