La maggior parte della crescita del tight oil statunitense, prevista verso la fine del 2021, è a rischio di essere compensata dal calo della produzione delle aziende che hanno presentato domanda di ristrutturazione negli ultimi due anni
Occidental sbaraglia Chevron e conquista Anadarko
L’azienda leader nello shale oil del Permiano Usa candida l’azienda di Vicki Hollub a diventare una dei leader nella produzione di greggio
Perchè la produzione shale di petrolio e gas diminuisce?
I nuovi pozzi di shale gas e shale oil producono circa il 50% in meno dei vecchi: l’America costretta a rallentare
I prezzi bassi del petrolio? Non sono l’unico problema per il Permiano
L’acqua sta cominciando a diventare una questione seria per chi perfora pozzi shale: per la sua scarsità nell’area ma anche per i costi del trattamento: il rapporto Morgan Stanley
Per quanto tempo il boom dello shale terrà a bada i mercati petroliferi?
Tornano a farsi sentire le preoccupazioni per gli approvvigionamenti. Con l’Eldorado Usa che si avvicina ai suoi limiti, il mondo si riscopre sempre più assetato di greggio Negli ultimi dieci anni il boom dello shale oil statunitense ha fatto passare in secondo piano qualsiasi preoccupazione circa eventuali carenze di petrolio a livello mondiale. L’attuale volatilità dei prezzi globali del greggio, aumentati del 15% dall’inizio dell’anno, indicano tuttavia che l’effetto calmante dello shale americano sta raggiungendo i suoi limiti, almeno secondo
Il boom dello shale oil Usa comincia a raffreddarsi?
Il rallentamento della produzione dei nuovi pozzi potrebbe essere il sintomo che il Bacino del Permiano abbia un potenziale inferiore a quanto stimato finora L’industria statunitense dello shale oil sta rallentando per colpa delle sempre più stringenti sfide logistiche, il costo del lavoro, la mancanza di un’adeguata capacità delle pipeline. A suonare l’allarme sono stati gli amministratori delegati di alcune delle maggiori società di produzione e servizi petroliferi durante una conferenza alla Barclays a New York. I SEGNALI DEL RALLENTAMENTO
Usa, la produzione di shale oil è sotto le attese
Negli Stati Uniti la produzione di shale oil cresce ma a un ritmo giudicato troppo lento e l’Agenzia governativa è preoccupata. Secondo le previsioni diffuse dall’Agenzia americana per l’energia, si prevede un aumento della produzione di shale oil 93mila barili al giorno. Malgrado ciò, si tratta della più piccola crescita mensile dal novembre 2017, quando i prezzi del petrolio “made in Usa” erano più bassi di quelli attuali di circa il 20%. Le previsioni per agosto stimavano una crescita nettamente
Il boom dello shale in Colorado? A rischio urne
Un’iniziativa legislativa che dovrebbe essere votata a novembre potrebbe mettere fuori gioco oltre metà del territorio dello Stato Per gli “shale drillers” del Colorado, il 2018 ha rappresentato un anno record per l’estrazione di petrolio e gas naturale. Ma potrebbe essere l’ultimo se dovesse passare una proposta normativa in ballottaggio a novembre. A RISCHIO DIVIETO TRIVELLAZIONI OLTRE METÀ DEL PAESE La proposta trae origine da un’esplosione di gas avvenuta lo scorso anno che ha portato ambientalisti e critici dell’industria dello
Cosa vuole fare l’Opec per mantenere stabile il mercato petrolifero
Le previsioni Opec sulla domanda mondiale 2018 sono in rialzo ma pesano le incognite di Iran e Venezuela ma anche dello shale oil Usa. Cosa dice il ministro russo Novak e quali sono le intenzioni dell’Arabia Saudita L’uscita degli Stati Uniti dagli accordi sul nucleare iraniano non preoccupa l’Opec per le possibili turbolenze sul mercato petrolifero mondiale. I paesi del cartello si sono già detti pronti, insieme ad altri produttori, a intervenire per alleviare le eventuali carenze che si dovessero
Petrolio, una nuova Opec per tagli alla produzione prolungati?
Si tratta solo di una ipotesi, anche se ci sarebbe già la bozza di accordo: Russia e Opec potrebbero dare vita ad una alleanza ventennale sul petrolio. Articolo di Giusy Caretto
Petrolio, perché gli Usa saranno protagonisti. Report Aie
Nel rapporto “Oil 2018” l’Agenzia internazionale per l’energia mette al primo posto la sicurezza energetica
Tutti i piani della Giordania per crescere nelle rinnovabili
Il paese si classifica al primo posto invece in Medio Oriente e Nord Africa secondo quanto emerge da un rapporto di Bloomberg La Giordania si è classificata al primo posto in Medio Oriente e Nord Africa per la crescita delle energie rinnovabili e pulite, e terza su 71 paesi in tutto il mondo, dopo Cina e Brasile. È quanto emerge da un rapporto di Bloomberg. Nel corso di un incontro con il personale del ministero, il ministro dell’Energia e delle
Stop incomprensioni Russia-Arabia Saudita, sì a patto nell’energia
Asse Mosca-Riad nell’improbabile alleanza di fronte alla minaccia del boom degli shale americani. Nonostante le divergenze tra i due paesi su Siria e questioni geopolitiche Il ministro dell’Energia saudita Khalid al-Falih, il suo omologo Alexander Novak e il presidente russo Vladimir Putin si sono ritrovati faccia a faccia a Sabetta, nell’estremo nord della Russia a -30 gradi di temperatura. Come racconta il Financial Times le delegazioni dei due paesi hanno scelto il Circolo Polare Artico per gettare la spugna e
Prezzo del petrolio verso quota 80 dollari al barile nel 2018
È la previsione della banca d’affari Usa Citigroup. Tensioni geopolitiche, taglio della produzione Opec e sanzioni a Corea del Nord e Iran rischiano infatti di infiammare le quotazioni del greggio a livello mondiale che nel frattempo hanno già toccato i massimi dal dicembre 2014 Nel corso del 2018 il prezzo del petrolio potrebbe toccare quota 80 dollari al barile, complici le tensioni in Medio Oriente e il braccio di ferro tra il presidente americano Donald Trump e il leader nordcoreano
Per l’Opec si preannuncia un 2018 poco felice
Secondo l’Aie, l’effetto shale oil Usa dovrebbe portare un surplus sul mercato petrolifero, garantendo un equilibrio dei prezzi. In Italia i dati Up certificano un ulteriore consistente crescita del gas nel mix energetico 2017 Il 2018 potrebbe non essere così felice per i produttori di petrolio dell’Opec. Questa l’opinione dell’Agenzia internazionale per l’energia (Aie) nell’ultimo bollettino dell’anno secondo cui i segnali provenienti dagli Stati Uniti, in termini di aumento di offerta petrolifera, potrebbero proseguire per tutto il 2018, con un